E ora cari ultras (e cara borghesia del cacc’e sorde), che cosa scriverete sul prossimo striscione?

La sessione invernale del calciomercato, in gergo definita di riparazione, ha registrato oggi il primo colpo ufficiale del Napoli: l’acquisto di Jorginho, centrocampista brasiliano – ma con passaporto italiano – del Verona. Il presidente De Laurentiis è in queste ore a Londra. Non sappiamo cos’accadrà nei prossimi giorni. Siamo come al solito fiduciosi nell’operato della […]

La sessione invernale del calciomercato, in gergo definita di riparazione, ha registrato oggi il primo colpo ufficiale del Napoli: l’acquisto di Jorginho, centrocampista brasiliano – ma con passaporto italiano – del Verona. Il presidente De Laurentiis è in queste ore a Londra. Non sappiamo cos’accadrà nei prossimi giorni. Siamo come al solito fiduciosi nell’operato della società sotto la guida illuminata di Rafa Benitez, primo allenatore a scegliere Napoli dopo aver vinto tutto. Perché vincere una Champions vuol dire aver vinto tutto. Come ha dimostrato nella sessione estiva del mercato: nemmeno un acquisto sbagliato.

Ma facciamo un passo indietro. Ecco tre striscioni esposti nell’ultimo mese da alcuni tifosi in curva B, striscioni che – chissà perché – hanno la pretesa di rappresentare l’intera tifoseria. Nulla di più falso, ovviamente.

“Mazzarri senza inchiostro sei stato autore di un film tenace ed emozionante. Da chi il finale ha capito oggi sei ancora applaudito”. Lo esposero il giorno di Napoli-Inter, terminata 4-2. Secondo questi tifosi – va ricordato che proprio in curva B cantarono il coretto “Colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati” – il finale sarebbe stato il seguente: un presidente non all’altezza delle pretese dell’allenatore. Magari va ricordato ai signori della curva B che oggi Mazzarri guida una squadra dove il mercato di riparazione sembra un’utopia. Il Napoli, invece, da quest’estate ha acquistato Higuain, Callejon, Mertens, Albiol, Zapata, Rafael e preso in prestito Reina. Oltre ad aver ingaggiato Rafa Benitez.

Non contenti, i tifosi di striscioni ne hanno esposti altri due. Uno durante l’allenamento a porte aperte di pochi giorni fa: “E’ l’ennesimo tesoretto che finisce nel cassetto?” e poi, durante la partita di Coppa Italia Napoli-Atalanta: “ADL la minaccia di andar via non ha sortito effetto, aspettiamo con ansia che spendi il tesoretto”.

Perché funziona così. Non si sa in base a quale criterio loro si arrogano il diritto di decidere come vada gestita un’azienda, come un imprenditore debba spendere i propri soldi. E vengono in questo spalleggiati da una certa borghesia napoletana, che magari – giustamente peraltro – tentenna mesi per decidere se acquistare una Fiat Panda ma poi pretende che il Presidente debba cacciare i soldi altrimenti li sta prendendo per i fondelli. Come se fossero azionisti del Calcio Napoli. Come se a inizio stagione avessero versato chissà quanto soldi in quelle casse e si sentissero defraudati.

Perché i detrattori di Benitez e del Napoli non sono certo il “popolo”. Che per la prima volta, dopo trent’anni, rivede la possibilità di vincere davvero. Stavolta non grazie a un giocatore inarrivabile ma a una sapiente capacità di programmazione, a un lavoro quotidiano curato nei minimi dettagli a una conoscenza del calcio che fin qui è mancata. I napoletani lo sanno benissimo e lo hanno capito. Chi proprio non si rassegna è una certa Napoli, quella che fatica a riconoscere come anche da noi fatica, sudore, conoscenza e programmazione portino risultati. Proprio come accadrebbe a Ginevra o a Francoforte. Solo che per raggiungere l’obiettivo è dovuto arrivare un signore da Madrid.

Una mentalità che è alla base del coro più brutto che il mondo del calcio ricordi: “Devi vincere”. Come se la passione e il tifo possano misurarsi in vittorie. Ovviamente, a prescindere da una certa borghesia napoletana, il Calcio Napoli sta operando sul mercato nel modo che ritiene più efficace per la società. Il primo colpo è Jorginho. Il resto lo vedremo.
Massimiliano Gallo

Correlate

La lezione di Benitez sull’autolesionismo di Napoli: «La città scelga se lamentarsi o sostenerci»

di - Se qualcuno fino a oggi poteva nutrire qualche dubbio sul reale pensiero di Rafa Benitez a proposito di Napoli e dell’ambiente napoletano, da oggi possiamo dire che qualsiasi dubbio può definirsi fugato. Nella inconsueta sede della Stazione Marittima, il tecnico spagnolo ha tenuto una conferenza stampa che ancora una volta è stata una sorta di […]

Friedkin

Il ritiro punitivo lasciamolo al Borgorosso Football Club

di - Diciamo la verità, questa vicenda del presunto ritiro del Napoli è stata una pagliacciata. Tanto ridicola quanto emblematica. Da qualsiasi angolatura la si inquadri, presenta imperfezioni. E imperfezioni, va da sé, è un eufemismo. A lungo assente, praticamente quasi sempre quest’anno, dalla scena mediatica e spesso anche dagli spalti, Aurelio De Laurentiis irrompe nella vita […]

C’era una volta Gonzalo Higuain, il re che Napoli continua ad aspettare

di - Diciamo la verità, siamo ben oltre i tre indizi di Agatha Christie. Siamo al tenente Colombo, che di prove ne accumula lungo tutta la puntata e lentamente, ma inesorabilmente, incastra il colpevole. Qui non si tratta di un delitto, per carità. Magari di una scomparsa. Dov’è finito Gonzalo Higuain? Non è un caso che nelle […]

Che cosa è successo al Napoli che ha annientato la Roma? Prestazione indecente contro il Milan

di - Che cosa è successo? È francamente inspiegabile. Questo Napoli il primo novembre travolgeva la Roma al San Paolo e sette giorni dopo andava a vincere a Firenze. Il brutto inizio di stagione, contraddistinto dalla prematura uscita dalla Champions, sembrava alle spalle. E invece il Napoli è sparito di nuovo. Sul 2-0 contro il Cagliari sono […]

Immagine non disponibile

Napoli non è consapevole di stare vivendo calcisticamente al di sopra delle proprie possibilità

di - Venerdì sera non ho guardato Fiorentina-Juventus. Un po’, confesso, le partite del nostro campionato non mi appassionano più; un po’ in concomitanza c’era Borussia Dortmund-Hoffenheim. E sì, il caro Borussia Dortmund, quella squadra per cui in tanti ci sfottono perché continuiamo a parlarne e fare paragoni. Venerdì la squadra di Klopp era ultima in classifica. […]

Che peccato Gabbiadini

Gabbiadini, un diamante da sgrezzare. Come Insigne

di - Manolo Gabbiadini. Non si parla che di lui. In modo anche inconsueto. Non ricordo una trattativa di mercato chiusa e pressoché annunciata – come sembra leggendo qua e là – a campionato in corso. Somiglia a uno di quei tormentoni che hanno contraddistinto le recenti sessioni di calciomercato e che spesso si sono conclusi non […]

Il bilancio del Napoli smaschera la leggenda del pappone

di - E insomma, il giorno della presentazione del bilancio del Napoli è arrivato. Il giorno dello smascheramento del pappone che lucra sulla passione di noi poveri altri che gli versiamo migliaia e miglia di euro nelle casse è arrivato. E incredibilmente – meraviglia! – si scopre che Aurelio De Laurentiis ha rasentato il rischio di fare […]

Nel libro di Trombetti, Noè si è trasferito a Castel Volturno e somiglia tanto a De Laurentiis

di - In “Morte di un matematico napoletano”, di Mario Martone, un Toni Servillo non ancora noto al grande pubblico smonta un grande Carlo Cecchi in versione Renato Caccioppoli che parla del metodo che lui utilizzerebbe per togliersi la vita: “Ma il comico non era superiore al tragico?”, lo interrompe citando una sua frase. A quella tavolata, […]