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Platini fa sentire la sua voce all’Italia: «L’Uefa condanna la discriminazione, sempre»

Sul tema, da Ginevra, oggi è intervenuto anche il presidente dell’Uefa Michel Platini: «Nel calcio e nella vita di tutti i giorni, facciamo molto di più che combattere semplicemente il razzismo. Lottiamo contro la discriminazione in tutte le sue forme – ha spiegato -. Non devo certo ricordare che le società in cui viviamo sono sempre più complesse e diverse. coloro che governano questo sport hanno il dovere di proteggere i giocatori da tutte le forme di discriminazione. Tutti hanno il diritto di essere trattati con rispetto, è semplice”. E ancora: «Il calcio non tollera alcuna forma di discriminazione razziale, culturale, religiosa, sessista o omofoba. Allo stesso modo, non esistono gerarchie tra questi mali». Insomma, l’Uefa non può avallare alcuna attenuazione delle norme.

E ancora: «Il nostro atteggiamento, che definisco orgogliosamente “senza compromessi”, non è sempre il più popolare nella famiglia del calcio, ma come dice il proverbio: “Risparmia la bacchetta e vizierai il figlio”. La Uefa non lotta contro le discriminazioni per aumentare la sua popolarità, lo fa perché è la cosa giusta da fare». Per la serie: mazz’e panella fanno ‘e figlie belle.

Cara Italia, adeguati al resto d’Europa. Non possiamo certo chiudere un occhio per te solo perché non riesci a convincere gruppi di tifosi a non cantare cori razzisti o discriminatori. Questo, in sintesi, il messaggio di Michel Platini

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