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Mi sono svegliato dal sogno scudetto. E ho fischiato

Cade la Juve il Napoli sogna. Questo il titolo di un bel pezzo di Mimmo Carratelli.
Cade la Juve Napoli si sveglia. Questo il titolo che mi viene naturale a partita conclusa.
Perché diciamo la verità in questi mesi chi più chi meno ci siamo illusi. Illusi che il Napoli potesse aspirare a vincere lo scudetto. Pur non essendo la squadra più forte. Pur riconoscendo la superiorità della Juventus . L’illusione si fondava su una considerazione elementare. L’importante é restare lassù. La palla é tonda. Eupalla, la dea del calcio, gioca a dadi con il campionato. Il caso ha inciso spesso nella storia del calcio. Il punto é sapere afferrare al volo la fortuna che passa. Se passa. Sfruttare l’occasione propizia se è quando si presenta. Ebbene ieri abbiamo bruscamente preso atto della realtà .
Se c’era ancora qualcuno a sognare un Napoli da scudetto – compreso il sottoscritto – si é dovuto svegliare. Obtorto collo.
Cade la Juve Napoli si sveglia.
Una squadra da scudetto coglie le occasioni propizie. Le prende a volo ben sapendo che difficilmente si presentano due volte. Ed é forse proprio qui la differenza tra una squadra forte, una bella squadra, un’ottima squadra ed una squadra vincente, una squadra da scudetto.
Questo Napoli é secondo in classifica. E occorrerà andare a piedi a Pompei perché ci resti. Di più proprio non può fare. Forse é arrivato il momento di accettare il brusco risveglio. Ma almeno se ci diciamo la verità forse eviteremo continue amarezze. E poi la verità é la verità . Insomma amicus Plato sed magis amica veritas.

Contro la Sampdoria il Napoli ha buttato via l’occasione della vita. Per portarsi a due punti dalla Juve. E poi giocarsi il tutto per tutto al San Paolo il primo marzo.
Lo confesso. Giá immaginavo lo stadio di Fuorigrotta vestito a festa per la partita del possibile sorpasso. La fantasia costruiva gli epiloghi più affascinanti per il match dei match. E invece…
Cade la Juve Napoli si sveglia.
Mai come contro la Samp la squadra azzurra doveva vincere ad ogni costo. A morsi, calci, con il cuore, con la tecnica. Le squadre vincenti sono così. Quando un risultato é fondamentale lo ottengono a qualunque costo. E invece contro la Samp sono apparsi ancora una volta evidenti i limiti della formazione azzurra. Che contro le squadre che si chiudono é sistematicamente incapace di trovare il bandolo della matassa. Che quando deve fare gioco registra a lunghi tratti l’encefalogramma piatto. Corre , corre ma non fa un solo tiro in porta. Non voglio parlare dei singoli. Ognuno di loro ha messo il massimo dell’impegno. Ma certamente non ha potuto mettere quello che non ha. Classe, tecnica, inventiva. Se poi anche Hamsik e Cavani non riescono a giocare una palla decente …. Beh allora siamo stati fortunati a non averla persa questa partita. Si é vero . Il campo é un galoppatoio. Un campo di patate che mette in difficoltà i giocatori tecnicamente più dotati. Ma se non sfrutti occasioni come questa , campo o non campo, allora é giusto dire alla vecchia signora ” si accomodi, il campionato é suo ” .
Se esaminiamo la partita con serenità come negare che, almeno nel secondo tempo, il Napoli ha schiacciato la Samp nella sua metà campo? Ma come negare, con altrettanta franchezza, che nemmeno per un attimo la squadra ha dato la sensazione di poter trovare un lampo di gioco che le consentisse di sbloccare il risultato?
Monotone aperture sugli esterni. Cross tristi e monotoni. senza speranza. Avventure per le vie centrali di cui si intravedeva dall’inizio il destino scontato. L’unica via di uscita era un colpo di classe di uno dei suoi campioni. E cioè di Hamsik o Cavani. Ma purtroppo , come già osservato, lo slovacco e l’uruguagio erano spettatori non paganti. ( E verrebbe da chiedersi se può essere definito un fuoriclasse quel giocatore che mai risolve con un colpo di magia partite fondamentali. Ma lasciamo perdere). E nemmeno Insigne , lo scugnizzo napoletano, ha tirato fuori il cilindro dal cappello. Lo so questi sono discorsi da tifoso, che si attacca a qualunque speranza pur di continuare a sognare.
Mazzarri se la é presa per i fischi del pubblico. Sono sorpreso. Come fa a non capire quanto grande sia stata la delusione dei cinquantamila accorsi al San Paolo con in bocca il retrogusto di una sfida leggendaria. La sfida del primo marzo. Che ora va derubricata a partita qualunque. Confesso. Ho fischiato anche io. Poi mi sono ricordato. Di essere solo. Nel salotto di casa. Davanti alla tv. Perché fischio? mi sono chiesto. Sono impazzito? No, mi sono soltanto svegliato . É finito il mio sogno da tifoso e fischio. Manifesto così delusione, tristezza, amarezza…. Era un sogno irrazionale? Ma i sogni sono soltanto sogni . Mica hanno l’obbligo di essere razionali
Cade la Juve Napoli si sveglia.

Guido Trombetti (tratto da Il Roma)

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