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Se non ora, quando? Caro presidente, ci regali un centrocampista e le saremo debitori

E facciamoli questi acquisti, caro De Laurentiis. E su. Non possiamo dire “che ti costa” perché i buoni giocatori raramente sono gratis, ma ora è veramente il caso di fare uno sforzo. Coraggio, ci faccia un regalo. Lasciamo perdere le solite polemiche, mettiamola così: in questi otto anni lei ha dato tanto a noi e noi abbiamo dato tanto a lei. Stiamo pari. Ora però siamo pronti a diventare suoi debitori, almeno sul piano morale. Non ci aspettiamo nulla di eccessivo, per carità, sappiamo quanto tiene al bilancio, ma sappiamo anche quanto siano buoni i conti della sua società. Ho detto “sua”, badi bene, così usciamo dalla retorica del “Napoli patrimonio di una città”. Epperò…

E’ bene ricordarle un paio di cose: due anni fa il Napoli viaggiava con questo stesso passo, illuse tutti fino a primavera e poi crollò, con soli cinque punti nelle ultime sei giornate. Cavani, che fino a quel momento aveva segnato una valanga di gol, apparve stanchissimo e nervoso, fino a farsi espellere alla terzultima giornata (saltando così le ultime due partite). I due acquisti di gennaio (Ruiz e Mascara, se li ricorda?) non servirono quasi a nulla. A centrocampo c’erano solo tre giocatori (Gargano, Pazienza e Yebda) per due ruoli, e alla fine erano cotti tutti e tre.

L’anno scorso, più o meno la stessa storia. A gennaio venne solo l’inutile Vargas, quando a centrocampo continuava a non esserci ricambio e in attacco mancava il vice-Cavani (perché voi credevate in Lucarelli, se non ricordo male). Poi, dopo la sconfitta di Londra, arrivò un periodo nerissimo con due punti in cinque partite. “Siamo in emergenza”, si giustificava Mazzarri. In realtà erano infortunati non più di tre titolarissimi, ma i sostituti non c’erano. Lì, con quella serie terribile, la squadra perse l’occasione di tornare in Champions, prima ancora della disfatta di Bologna.

Non facciamo sempre gli stessi errori, stavolta non facciamoci fregare. Persino gli ultras delle curve glielo hanno chiesto, e stavolta con uno striscione che non lascia spazio a equivoci su eventuali messaggi minacciosi. Le parole sono state chiare e rispettose, e non è detto che i tifosi abbiano sempre torto.

Provi anche lei, caro presidente, a esaminare la situazione attuale. Va bene, sulle fasce qualcosa è stata sistemata con l’arrivo di Armero.

In attacco avete preso Calaiò. A molti piace, a me sembra una scelta modesta sia per l’età che per il valore complessivo del giocatore. Inutile parlarne ancora, cosa fatta capo ha, è arrivato il tanto amato “arciere” delle serie minori, speriamo sia utile in qualche modo.

In difesa, anche se Cannavaro dovesse essere riabilitato, è andato via Aronica e va rimpiazzato. Quindi, perché aspettare il responso della giustizia sportiva? Anche se cancellassero la squalifica, servirebbe comunque un rinforzo. Prendiamolo subito, magari evitando un altro ultra-trentenne. A proposito, ma Fernandez non lo vuole proprio nessuno? No, perché trovandosi in sede di trattative, magari qualche dirigente cieco ve lo chiede… In quel caso, non esiti, signor presidente.

Poi il centrocampo. Leggo che Mazzarri vorrebbe tenere Donadel. Forse ci si è affezionato, ma è un tragico errore. E’ brutto dirlo, ma è un giocatore inutile, un cursore spompato non serve veramente a nulla. Se una squadra punta a un traguardo importante ha bisogno di mettere in campo giocatori in piena forma, la concorrenza interna fa bene, innesca un processo virtuoso. Con un centrocampo come il nostro, costretto a un lavoro massacrante, i ricambi sono indispensabili, non possiamo pretendere che Behrami e Inler giochino tutte le partite, e poi quel Dzemaili sembra sempre meno affidabile, quando subentra ha un atteggiamento supponente che non promette nulla di buono.

Tenga conto, caro presidente, che le partite sono ancora tante e difficili. L’Europa League va comunque onorata, a nessuno piace fare brutte figure. Poi arriveranno anche le convocazioni per le varie nazionali, con annessi voli intercontinentali per i nostri tanti sudamericani. Spesso rientrano appena in tempo e vanno in campo piuttosto bolliti, quindi con una panchina lunga possono risparmiarsi gli straordinari.

Insomma faccia uno sforzo, signor presidente. Aspettiamo questo regalo. Come vede, non ho nomi da suggerire. Però certe cose è bene dirle a gennaio, prima che comincino i rimpianti primaverili.
Giulio Spadetta

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