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Eppure quel codino di Cavani un po’ mi inquieta

Circola sul web da ieri una foto di Cavani. In allenamento sfoggia una nuova acconciatura. Capelli raccolti in un codino. E da ieri mi ritrovo a rimuginare su questa foto. Apparentemente null’altro che un cambio di look. In quanto tale derubricabile alla voce gossip e priva pertanto della forza che alle volte il web inevitabilmente attribuisce alle notizie anche più inutili. Eppure a me questa foto non piace. Mi inquieta per quello che intrinsecamente potrebbe nascondere. Cavani e’ da sempre un campione sui generis nell universo dei pallonari. Niente tatuaggi. Niente vezzi. Neanche uno straccio di velina schedina letterina sulla quale speculare. Nessuno scheletro dell’armadio. L’unico vizio riconosciutogli e’ la bramosia sotto rete.

Un top player che alle notti in discoteca in compagnia di ragazzine adoranti sembra preferire la battuta di pesca all’alba in barca sul lungomare laziale insieme al connazionale Britos. Rifugge gli stereotipi il nostro Matador. Quegli stessi stereotipi dei quali fu vittima persino Diego. Cavani no. Lui esporta in giro per il mondo la sua faccia da indio che si incattivisce solo sul prato verde dello stadio. Su quel suo torace scolpito neanche una scritta, un cuore, un disegno masai o un ideogramma cinese. Quel codino potrebbero essere le sue Colonne d’ercole. Che io mi auguro lui non voglia mai varcare.
Renata Russo

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