Se il Napoli fallisce tutti gli esami di maturità, il responsabile non può che essere Mazzarri

Il primo pezzo dopo Milano l’ho scritto di getto, di pancia, subito dopo il triplice fischio finale. Ci torno su due giorni dopo. Per dire che il Napoli a Milano ha perso la partita ancora una volta negli spogliatoi. Abbiamo fallito per l’ennesima volta la prova di maturità. E sì che ormai ai banchi ci […]

Il primo pezzo dopo Milano l’ho scritto di getto, di pancia, subito dopo il triplice fischio finale. Ci torno su due giorni dopo. Per dire che il Napoli a Milano ha perso la partita ancora una volta negli spogliatoi. Abbiamo fallito per l’ennesima volta la prova di maturità. E sì che ormai ai banchi ci siamo seduti tante di quelle volte.Ma il risultato sembra non cambiare mai. E la consuetudine comincia ad essere preoccupante. E non venitemi a parlare di sfortuna perché sul tema fa legge Enzo Ferrari (non proprio uno stupido) che diceva: “La sfortuna non esiste”.


Ha scritto bene Gianluigi Trapani, abbiamo giocato la solita partita che giochiamo a Milano. E francamente non è più accettabile. E il discorso tecnico, a mio avviso (posso sbagliarmi), regge fino a un certo punto. Il Napoli non è entrato in campo con gli occhi della tigre. È entrato senza ardore. Avremmo dovuto fare un solo boccone dell’Inter, una squadra, diciamocelo piuttosto modesta, che tra l’altro ci temeva non poco. E invece abbiamo preso un gol da polli su calcio d’angolo e poi abbiamo avuto sì la nostra reazione ma non è stata veemente.

Questa mollezza, che piaccia o no, a mio avviso ha un responsabile: Walter Mazzarri. So che è impensabile attendersi da lui un’autocritica ma forse sarebbe il caso che cominciasse a farle. Magari anche pubblicamente. Altre volte ho sentito allenatori dire: “È colpa mia, non sono riuscito a trasmettere ai giocatori la giusta carica”. Parole che probabilmente non sentiremo mai dalla voce del nostro. Eppure quest’anno è già la seconda prova di maturità che falliamo. E se a Torino ci può anche stare di giocare per un pari (l’Inter poi dimostrò che con altra mentalità la Juventus si poteva battere), a Milano contro questa Inter no.

Non so che cosa manchi a Mazzarri. Ma quella grinta, la proverbiale grinta mazzarriana che ci consentì rimonte storiche e creò giornalisticamente la famosa zona Mazzarri, è andata via via scemando. È questo l’aspetto che più mi preoccupa. E non perché voglia eludere il discorso tecnico. Ma appena due settimane prima avevo visto a San Siro un Cagliari, di sicuro inferiore a noi tecnicamente, mettere in seria difficoltà i nerazzurri.

Mi sa che il presidente debba cominciare ad affrontare questo problema. Il Napoli di Mazzarri ha l’ansia da prestazione. Arrivati al dunque, ai nostri tremano le gambe. E così non andiamo da nessuna parte.
Massimiliano Gallo

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