Che succede a Mazzarri? Non si sbraccia più, non sembra più lui

Al tempo del giornalismo romantico si sarebbe detto: il Napoli perde a Bergamo, ma vince ai punti. Le cifre della partita avvalorerebbero la contraddizione. Nove tiri del Napoli nello specchio della porta, uno dell’Atalanta (il gol!). Conclusioni complessive delle due squadre: Napoli 16, Atalanta 8. Parate del portiere bergamasco 9, parate di De Sanctis zero. […]

Al tempo del giornalismo romantico si sarebbe detto: il Napoli perde a Bergamo, ma vince ai punti. Le cifre della partita avvalorerebbero la contraddizione. Nove tiri del Napoli nello specchio della porta, uno dell’Atalanta (il gol!). Conclusioni complessive delle due squadre: Napoli 16, Atalanta 8. Parate del portiere bergamasco 9, parate di De Sanctis zero. Consigli ha sventato due palle-gol su Insigne (16’) e Hamsik (56’). Una l’ha sbagliata di poco Hamsik (21’). Due le ha fallire Maggio (88’ e 92’).Il Napoli fa fatica a mettere la palla dentro. Pare che, in trasferta, non segni un gol su azione dal primo match di campionato, a Palermo.

Fondamentale l’assenza di Cavani (più Zuniga). Ma all’Atalanta mancavano Cigarini, l’ex azzurro regista della formazione lombarda, e Peluso, eccellente difensore. Il danno maggiore era del Napoli che incassa la seconda sconfitta nelle ultime tre partite e scala al terzo posto in classifica. Se lo score di Bergamo non condanna il Napoli, la prestazione è stata comunque sotto tono. S’erano già viste le difficoltà contro il Chievo, battuto da una prodezza di Hamsik.

Il Napoli, che non vola più sugli esterni, ha perso l’arma migliore della fase offensiva e non ha alternative perché non sfonda per vie centrali, prima perché manca un attaccante di sfondamento, poi perché contro avversari molto chiusi è difficile portare a termine gli scambi stretti se non sono velocissimi.

A Bergamo, Inler e Behrami hanno retto il centrocampo ma a passo lento e senza mai una imbucata irresistibile per i compagni più avanzati. Sulle corsie, le condizioni di forma di Maggio e Dossena più il doppio controllo dell’Atalanta sulle fasce (Bellini e Schelotto a destra, Brivio e Bonevantura a sinistra) hanno spuntato l’arma che faceva volare il Napoli. L’assenza di Cavani libera le difese avversarie dalla costante attenzione sul Matador che svaria a tutto campo e apre situazioni favorevoli ai compagni. Le difese possono rimanere attestate su una linea fissa di protezione e l’Atalanta è rimasta chiusa negli ultimi trenta metri per tutta la partita.

In assenza di Cavani, l’imbarazzo di Pandev di agire da prima punta o quasi accresce le difficoltà offensive del Napoli. Vargas, prescindendo dalle sue condizioni di forma, non è l’alternativa giusta per sfondare. Il cileno è un peso piuma ed è più valido da ala destra che da centravanti. Il fatto è che, in questo momento, neanche da esterno funziona non riuscendo a saltare l’uomo per assicurare la superiorità numerica in fase d’attacco. L’assenza di Cavani, poi, toglie molto ad Hamsik e Pandev che, senza il Matador, devono coprire più ruoli e sprecare più energie.

Il momento del Napoli è delicato perché, contro il Torino domenica, deve rialzarsi in campionato e, al giovedì successivo, contro il Dnipro al San Paolo deve rimettersi in corsa nell’Europa League. Ora che l’obiettivo “unico” del campionato si complica, non è più “opportuno” mollare la scena europea. Due vittorie rilancerebbero la squadra azzurra e rialzerebbero il morale.

L’impressione di molti è che Mazzari non sembra più sicuro del fatto suo e che abbia mollato la presa sulla squadra. Le dichiarazioni sull’anno sabbatico e le contraddizioni sullo stato fisico di Cavani accrescono questa impressione. Ma il tecnico livornese ha un solo credo: il lavoro e l’applicazione maniacale nel lavoro stesso. E’ ingiusto avere dubbi sul suo impegno. Il calo di zuccheri dopo la partita col Chievo fa sospettare una condizione di forma fisica non più ottimale del tecnico che potrebbe essere all’origine del “desiderio” di concedersi una pausa in futuro. Un combattente come Mazzarri, che non s’arrende mai, ora non sembra più lo “scatenato allenatore” cui ci aveva abituati. La società deve fare blocco col tecnico e, a questo punto, le polemiche sul mancato potenziamento effettivo della “rosa” non hanno senso. I conti si faranno alla fine.

Il Napoli dopo dieci partite ha conquistato 7 punti in più dell’anno scorso quando la Champions faceva da “freno”. Con i 22 punti di quest’anno, il Napoli sarebbe stato in testa l’anno scorso (capolista l’Udinese con 21 punti dopo dieci giornate). Quest’anno, però, in testa si corre di più e Juventus e Inter corrono più del Napoli. La Juventus ha conquistato 8 punti in più rispetto alla passata stagione, l’Inter addirittura 13 punti. Ecco spiegata la nuova classifica.

Mimmo Carratelli

Correlate

Il saluto di Carratelli alla famiglia napolista

di - Caro Max e napolisti tutti. Per prima cosa vi ringrazio dell’affetto con cui avete sempre seguito la mia collaborazione a questo magnifico sito e dei messaggi per la mia “fuga” a “Il Mattino” dove ho lavorato dal 1987 al 1995 come capo della redazione sportiva. Ci torno col solo dispiacere di non poter più collaborare […]

Mimmo Carratelli

Carratelli lascia il Napolista e torna a casa (Il Mattino). A lui un infinito grazie e un grandissimo in bocca al lupo

di - Caro Max, Il Mattino mi ha catturato a sorpresa puntando sulla mia vanità. Purtroppo, la mia collaborazione esclusivamente o quasi sportiva, non mi consente di proseguire col Napolista: vi ho lavorato con affetto. Il direttore Barbano non consente altre collaborazioni, quindi non potrò fare più partite del Napoli e pagelle e altro. Me ne dispiace […]

A Nizza il Napoli di Sarri si è intravisto nella prima mezz’ora

di - In un precampionato di molte sconfitte delle squadre italiane contro i club stranieri più avanti nella preparazione, all’Allianz Riviera nello scenario della Costa Azzurra il Napoli di Sarri, dopo le scampagnate di gol contro le formazioni trentine e il Cittadella (18 reti, sei di Lorenzo Insigne, cinque di Mertens), cede al Nizza (2-3), squadra francese […]

Con Sarri terza rifondazione del Napoli. Inter regina del calciomercato

di - Pim-pum-pam dell’Inter, regina del calciomercato con i botti indonesiani di Eric Tohir. Quattro arrivi e due in dirittura d’arrivo (Perisic e Jovetic). Juventus guardinga, il motore perde tre pistoni (Pirlo, Tevez, Vidal), caccia a un “numero dieci” per scatenare in gol Mandzukic, Morata e Dybala. Il Milan sogna Ibrahimovic per iscriversi al club dello scudetto. […]

Caressa Napoli

Ciao Fabiooooo, Fabio Caressaaaaa: l’urlo di Sky, tv bianconera che trasmette a colori, sul Napoli favorito per lo scudetto

di - Siamo al delirio. Sky sta facendo di tutto per farsi perdonare la perdita della Champions. Propone martellando ogni giorno il ventaglio delle sue proposte, la serie B per tutti tanto per dimenticare la Champions (!), i campionati europei (c’erano già) e bla-bla-bla con una fregatura mondiale per gli abbonati che hanno sottoscritto l’abbonamento con la […]

Caro compagno Zdanov, hai preso una fissa. Ma con Sarri non avremo più il museo delle cere di Panzo Villa

di - Puntuale come le zanzare in estate, ecco il nuovo, ennesimo e decimo dispaccio moscovita del compagno Andrej Alexandrovic Zdanov, il piffero tragico, il sergente a sonagli della Lubjanca, la lingua di Menelicche e Madre Tiresia di Calcutta con le subdole premonizioni sul nuovo corso del Napoli. Mentre il mondo dell’informazione di regime è cambiato, dalle […]

La bolscevizzazione del Napolista, Carratelli si ribella a Zdanov

di - Nella deplorevole indifferenza dell’ONU (Organizzazione Napoli Unito) avanza la bolscevizzazione di questo sito diretto dal vetero-comunista Marx Gallo con l’invasione cingolata del compagno Andrej Aleksandrovic Zdanov, bolscevico ucraino a 19 anni e punito per questo a 52 con una morte misteriosa a Mosca. Questo bolscevico morto rivive tra noi con la pressione immarcescibile del Kgb […]