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Il re della Filmauro in versione Gattopardo?

L’astuzia del produttore. Aurelio De Laurentiis dice addio senza rimpianti ai cinepanettoni. Ne ha realizzati 28, il numero 29 non ci sarà. Il perché è chiaro. «La formula è esaurita». Opterà per una «commedia» più classica. Protesta il regista Neri Parenti: «Il genere è vivo. Lavorerò contro questa decisione».

E se l’ultima reincarnazione del Gattopardo fosse proprio Aurelio De Laurentiis? Se proprio lui fosse l’autentico e più recente paladino del «tutto cambi perché niente cambi»? Alla presentazione del prossimo listino Filmauro, il suo patron ha detto in altre parole quello che tutti già sapevano (e che gli incassi avevano incontestabilmente dimostrato): che la formula del «cinepanettone» così come si era venuta formando negli ultimi vent’anni è arrivata al capolinea e che bisogna cambiare. Ma come? Quest’anno a Christian De Sica si affiancheranno le new entry Lillo e Greg: a ognuno un episodio distinto (ma non era già così la formula dei film di Natale negli ultimi anni di Boldi?). Dal 2013 si cambia: i prossimi quattro Natali Filmauro avranno in cartellone Luca (Bizzarri) e Paolo (Kessisoglu): per loro commedie romantiche sui «temi della gelosia e della difficoltà di coppia». Se la memoria non mi inganna, sono esattamente gli stessi temi che c’erano nei cinepanettoni… Certo, molto dipenderà dai registi, dagli sceneggiatori, anche da quanto il calcio potrà ancora «distrarre» De Laurentiis dal cinema (sarà un caso, ma i successi del Napoli sono stati inversamente proporzionali a quelli dei suoi film) ma coi tempi — e gli incassi — che corrono ho il dubbio che le idee gattopardesche avranno vita ancora lunga.
Paolo Mereghetti (dal Corriere della Sera)

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