Dopo l’omaggio a Marino, vinciamo. Perché siamo ancora in corsa

Mancano sette partite alla fine del campionato e a mio avviso siamo ancora in corso per il terzo posto. Certo, sette punti dalla Lazio, perché di sette si tratta dovendo arrivare un punto avanti, sono tanti. Ma i biancocelesti soffrono i momenti clou, è la storia che lo dimostra. E stasera potremmo guadagnarne tre. Loro […]

Mancano sette partite alla fine del campionato e a mio avviso siamo ancora in corso per il terzo posto. Certo, sette punti dalla Lazio, perché di sette si tratta dovendo arrivare un punto avanti, sono tanti. Ma i biancocelesti soffrono i momenti clou, è la storia che lo dimostra. E stasera potremmo guadagnarne tre. Loro vanno a Torino contro una Juventus lanciatissima e noi ospitiamo l’Atalanta. Nel calcio tutto cambia nel giro di pochi istanti.
Stasera è una partita importante anche perché segna il ritorno al San Paolo di un ex che contribuì a far grande il Napoli e poi a ricostruirlo. Parlo ovviamente di Pier Paolo Marino, sicuramente l’uomo che ha messo le basi di questa squadra mettendo a segno quelli che ancora oggi sono i migliori colpi del Napoli di De Laurentiis: Lavezzi, Hamsik, Gargano e successivamente anche De Sanctis. Cui vanno aggiunti Maggio e Zuniga. Insomma l’ossatura di questa squadra.
Non sono un fan di Marino. Penso che il presidente abbia fatto bene ad allontanarlo. Era diventato il padre padrone della squadra, oltre ad aver fallito anche qualche colpo sul mercato (ma ci può stare). Stasera torna con German Denis, il centravanti che qui non è esploso e ha dovuto attendere Bergamo per prendersi qualche soddisfazione. Non rimpiango né l’uno né l’altro, ma credo che Marino vada omaggiato come avvenne con Reja lo scorso anno. E sono certo che sarà così.
Massimiliano Gallo

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