Ranieri vuole zittire il San Paolo? Facciamogli vedere chi è il Napoli

Mentre noi parliamo di Mazzarri, De Laurentiis, Kramer contro Kramer, cicli finiti, di chi si presenta in conferenza stampa al posto del Mister e di prestazioni assurde e demotivanti, quelli là fuori fanno carne di porco alle nostre spalle. E neppure tanto nell’ombra! Non so se è chiaro a tutti che Ranieri ci ha dichiarato […]

Mentre noi parliamo di Mazzarri, De Laurentiis, Kramer contro Kramer, cicli finiti, di chi si presenta in conferenza stampa al posto del Mister e di prestazioni assurde e demotivanti, quelli là fuori fanno carne di porco alle nostre spalle. E neppure tanto nell’ombra! Non so se è chiaro a tutti che Ranieri ci ha dichiarato una vera e propria guerra quando ha detto: “Come zittire uno stadio come il San Paolo? Lo puoi zittire solo con una grossa prestazione, quella che serve per andare avanti, quella che vogliamo fare”. Ora, non è tanto il solito contenuto relativo alla prestazione, è quella parola lì, “zittire”. Cioè, lui vuole zittire il San Paolo. La Chiesa. Il Tempio. Ma il San Paolo che conosco io, e che non è quello visto contro il Cesena in Coppa o contro il Bologna quel dannato lunedì, non è certo uno stadio che sia possibile zittire, non mi pare proprio. Ieri sera ho visto un po’ della partita della Juve (solo un po’, tanto l’ho detto che tifo Milan…) e la cosa che ho trovato più strabiliante è stato l’atteggiamento di Conte. L’avete visto al momento del bellissimo gol di Del Piero? Era carico come una molla, carichissimo. Sarebbe entrato in campo a sfasciare una porta, secondo me, con i capelli sulla fronte che chissà che effetto gli fanno. Ecco, quello che mi manca di più, del nostro Napoli dell’anno scorso e della Champions è un Mazzarri incazzato. Mazzarri che si agita in panchina. Non che scuote la testa e basta, o che sta seduto arrendevole pensando alle esternazioni del piffero che farà e che dovrebbero togliergli il microfono da mano, ma un Mazzarri che tira calci e pugni sulla plastica che contiene le riserve. Che urla e dice ai ragazzi che c’è tempo quando mancano solo 3 minuti di recupero. Questo mi manca, santiddio! Il Mazzarri motivatore. Quello che si fa sbattere fuori contro il Villareal per aver acchiappato al volo un giocatore avversario. Avrà fatto pure la cappellata del secolo, ma quant’è stato bello in quel momento lì? Eh? E non solo Mazzarri. Voglio vedere Aronica che corre fino a centrocampo, Zuzù che mi fa un balletto e poi un assist impossibile, Lavezzi che carica come un mulo col pallone tra i piedi contro ogni ostacolo e forza di gravità sorridendo a quel cerchio perfetto che ci può far godere così tanto, Cavani con gli occhi spiritati mentre lo inquadrano negli spogliatoi, Maggio che corre come un treno veloce senza palla al piede, voglio vedere il guizzo di Hamsik, senza passaggi all’indietro, e voglio sentire l’urlo del San Paolo e pure quello dei tifosi divanisti fuori al balcone. Non voglio un briciolo di silenzio, stasera, in tutta la dannatissima città. Vi dico la verità. Ad inizio stagione non me ne fregava niente di questa Coppa Italia. Guardavo la Champions, volevo a tutti i costi abbuffarmi in Coppa dei Campioni. E in Campionato ripetere il miracolo, questo sì. Ma la Coppa Italia l’ho sempre vista come uno scalino minore. Bé, ora qualcosa è cambiato. E non so dirvi se è perché il Napoli che non vince ti butta terribilmente giù e non ti fa essere positiva e se non sei positiva non gira nulla come dovrebbe o se per le dichiarazioni di Ranieri, ma so per certo che non voglio vincere stasera solo perché il Napoli non ha speranza sugli altri fronti e ci resta questo e basta. Lo so per certo che non è così. Anzi, vi dirò di più. Questa partita di stasera spero la prendano come la battaglia del secolo, perché se stasera entra quello che deve entrare ridiventiamo una bomba anche in campionato, ne sono certa. Ci serve una vittoria, serve a loro, in campo, a quelli che allo stadio ci vanno per sbracarsi di piacere, a voi da casa e soprattutto a me. Voglio vederlo dritto immobile con le mani conserte, a Ranieri. Con quella sua faccia falsa e tirata da finto signore e l’accento romano. Voglio guardarlo negli occhi mentre sente l’urlo assordante del San Paolo e di Napoli tutta. Voglio che resti impietrito. E zitto, lui, però. E domani voglio svegliarmi felice e con l’impossibile che ridiventa possibile tra le mani. E crederci, crederci fortissimamente fino in fondo. Insomma, se sapete di qualcuno che va allo stadio stasera e che ancora non ha letto le dichiarazioni di Ranieri, diffondete la voce. Aizziamola, ‘sta gente. Perché puoi pure venire qui e puntare tutto sul vincere, ma zittire il San Paolo è roba da atto di fede. Un sacrilegio e nulla di più. Eccheccazz! E Forza Napoli! Sempre! Ilaria Puglia

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