Mazzarri cambia modulo, Napoli stanco e confuso

Niente filotto di quattro partite “piene” fino a Natale. E, per fortuna, Dzemaili rimedia nel finale al gol di Radovanovic. Il Napoli acciuffa il pareggio a Novara (1-1) in una partita difficile, complicata, con segni di stanchezza nella squadra reduce dalla Champions, poca lucidità, velocità a tratti contro un avversario chiuso, molto attento che, nella […]

Niente filotto di quattro partite “piene” fino a Natale. E, per fortuna, Dzemaili rimedia nel finale al gol di Radovanovic. Il Napoli acciuffa il pareggio a Novara (1-1) in una partita difficile, complicata, con segni di stanchezza nella squadra reduce dalla Champions, poca lucidità, velocità a tratti contro un avversario chiuso, molto attento che, nella ripresa, ha tentato addirittura il colpaccio, venendo più avanti, e ci stava riuscendo. Nel finale, col Napoli tutto avanti, allo spirare dei tre minuti di recupero un piedino maligno del portiere Ujkani fa inciampare Pandev. Un rigore possibile. Ma l’arbitro De Marco ha lasciato correre per tutta la partita falli e ostruzioni più evidenti.

A Novara si presenta un Napoli nuovo con i tre tenori che passano a quattro (Pandev) e Hamsik in mediana, come nella nazionale slovacca. Prove di futuro? Aiuta l’esperimento la condizione di Inler (in panchina). Quando il centrocampista svizzero sarà abile, difficile pensare ad Hamsik e Gargano in mediana con Pandev insieme a Lavezzi e Cavani, escludendo Inler. Novara è solo una “vacanza” tattica di Mazzarri.

Alla sfrontatezza del Napoli (dal 3-4-2-1 al 4-3-3 con Pandev quasi sulla linea di Cavani e Lavezzi) la squadra di casa risponde con una difesa a cinque rinunciando al consueto 4-3-1-2. E’ una partita complicata col Novara che aspetta e parte di rimessa. Morganella e Gemiti, gli esterni della difesa a cinque, giocano alto sfiancando Dossena e Maggio sulla difensiva. Il centrocampo novarese è a quattro. Retrocede Mazzarani e si aggiunge a dar man forte Rubino, unica punta che si sobbarca a una partita di gran sacrificio. La difesa azzurra deve stare sempre sul chi vive sulle giocate di Rigoni che imposta l’attacco, ma anche sulle iniziative di Mazzarani. Lanciando lungo il Napoli consegna palla agli avversari. Quando parte palla a terra si rende pericoloso. Pandev è bene in partita. Corre, distribuisce il gioco, punta l’area novarese. Lavezzi cerca di sgusciare, ma è sempre braccato da più di un avversario. Hamsik gode molta libertà a centrocampo. Cavani è nella trappola dei centrali del Novara. Avanza Campagnaro, ma ritarda il cross.

Rinunciando al modulo consueto, il Napoli fa confusione. E’ anche poco lucido (il Villarreal nelle gambe e nella testa). Vorrebbe prendere in pugno il match, ma il Novara non glielo consente con una partita attenta, correndo molto, difendendo con ordine. Bada soprattutto a contenere il Napoli e ci riesce. Questo è il tema del primo tempo. De Sanctis deve sventare un tiro improvviso di Gemiti (11’). Ujkani in tuffo soffia la palla a Cavani (25’ magico assist di Hamsik). Una sola palla-gol nei primi 45 minuti. Sul lungo cross di Dossena, Maggio arriva di corsa, sovrasta due avversari e colpisce di testa: palla fuori (34’). Poi Aronica rimedia a un errore spazzando la palla dai piedi di Rubino nell’area azzurra (36’). Uno straordinario lancio di 50 metri di Pandev, da destra a sinistra, scatena Lavezzi al limite dell’area novarese, ma il Pocho viene abbattuto da Centurioni (44’). La sensazione è che il Napoli se spinge palla a terra può farcela.

Il Novara, con energie più fresche, si fa più ardimentoso nella ripresa. Il Napoli vive delle fughe di Lavezzi a sinistra, delle buone iniziative di Pandev, di Hamsik a galla fra difesa e attacco, ma non trova via libera sulle fasce. Né Maggio, né Dossena riescono a filtrare. Il Napoli perde le sue armi migliori. Cavani è in ombra. Sbaglia il controllo di parecchi palloni, i centrali del Novara lo sovrastano. Il Napoli porta avanti la manovra fino al limite dell’area avversaria. Qui nessuno azzurro sfodera il passaggio filtrante. Partono cross inutili.

Col Novara che attacca, Hamsik gioca a ridosso della difesa. Nel contropiede gli azzurri non sono veloci e favoriscono il piazzamento della difesa piemontese. Una deviazione volante di Mazzarani sul lancio lungo e basso di Marianini finisce fuori (58’). Rubino conclude oltre il secondo palo un diagonale insidioso sul lancio di Mazzarani (63’). Il Novara diventa pericoloso. Esce Cavani per Mascara (66’) che non entrerà mai in partita.

Ed ecco il patatrac per una entrata di Cannavaro su Rigoni che non è sembrata a gamba tesa. L’arbitro concede la punizione dai trenta metri. Gemiti tocca per Radovanovic che fa partire un “siluro” terrificante. La barriera azzurra si apre e il “missile” del serbo scuote la rete di De Sanctis (69’). Mazzarri tenta altri due cambi: Zuniga per Aronica (75’), Inler per Dossena (80’). Il colombiano accenna a pungere, lo svizzero si perde nell’affanno generale della squadra. Pandev cala un po’, Lavezzi continua a spingere, Hamsik si fa più avanti, Dzemaili si inserisce bene negli ultimi venti metri. Il pareggio arriva sull’ennesimo cross di Lavezzi da sinistra. Svirgolata incredibile di Hamsik in area, palla vagante sull’altro lato dove, al limite, arriva Dzemaili per fiondare in gol (84’).

Il Napoli vuole di più e attacca, attacca. Sul cross da sinistra di Zuniga, Maggio si avventa per la vittoria, tiro al volo, conclusione a lato (88’). Occasionissima sfuggita. Poi l’episodio di Ujkani e Pandev. Il pareggio è il risultato giusto. Il Novara, penultimo, con la seconda peggior difesa del campionato, ha giocato in umiltà, con applicazione costante e il 5-4-1 ha dato i suoi frutti ingabbiando il Napoli che non vince in trasferta da quattro partite dopo il 3-0 all’Inter. Si allunga il vantaggio delle squadre che precedono gli azzurri. Rincorsa rimandata. Il terzo posto è sempre lontano 7 punti. Lo stress della Champions si paga. E non bastano formule nuove per vincere. Il Novara s’è attrezzato bene per respingere l’assalto del Napoli che, complessivamente, è mancato per precisione e incisività. Furente ma poco concreto Lavezzi, fuori partita Cavani, in palla Pandev ma sempre contro il “muro” dei novaresi, sfiancati Maggio e Dossena nel doppio gioco di difendere e attaccare, Hamsik arretrato. Alla fine, è andata bene dopo il gol di Radovanovic che sembrava avere abbattuto gli azzurri.

Mimmo Carratelli

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