Attenti, l’Atalanta non è solo Denis

Ubriachi d’Europa, cantando oj vita mia, ritrovando i gol del Matador, deludendo Mancini e Balotelli e meravigliando il “Sun” e il “Daily Mirror”, sognando già il viaggio a Villarreal, capolinea di un sogno che sta per avverarsi, entrare tra le prime sedici squadre europee, eccoci tornare con i piedi per terra, nel campionato che non […]

Ubriachi d’Europa, cantando oj vita mia, ritrovando i gol del Matador, deludendo Mancini e Balotelli e meravigliando il “Sun” e il “Daily Mirror”, sognando già il viaggio a Villarreal, capolinea di un sogno che sta per avverarsi, entrare tra le prime sedici squadre europee, eccoci tornare con i piedi per terra, nel campionato che non regala altrettante meraviglie e ora chiede al Napoli tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità. Poiché gli esami non finiscono mai, ecco questo esame orobico, la partita a Bergamo, territorio sempre ostico, legato in passato alla leggenda di una monetina e nel presente ai gol di German Denis, il nostro caro Tanque che vorrà farcela pagare per averlo snobbato.

Potremmo prendercela comoda, dopo l’eroica serata contro il Manchester City, se non si giocasse anche Lazio-Juventus, e martedì ci sarà la Juve al San Paolo, circostanze e coincidenze che potrebbero rimettere in corsa gli azzurri ritardatari sulla ruota del campionato, e allora s’impone un’altra partita “perfetta”, chiunque giochi.

L’Atalanta non è solo Denis capocannoniere. È l’ardente formazione che, se non fosse penalizzata di sei punti, starebbe al terzo posto. È una squadra che, in casa, è imbattuta prendendo solo due gol. È la squadra di un trio argentino da tenere d’occhio, non solo Denis, ma ecco Schelotto, che è una freccia sulla destra, e Moralez, il piccoletto tutto scatti e dribbling che sarà un trottolino pericoloso fra le linee. E, poi, Cigarini, naturalmente. E Pier Paolo Marino che a Bergamo sta costruendo un altro miracolo. Gli verranno i lacrimoni a vedere il “suo” Napoli (più Cavani).

Che partita farà il Napoli che, negli ultimi cinque turni, ha vinto una sola volta? Ci sarà un turn-over obbligato perché Inler è acciaccato, perché uno fra Maggio e Dossena deve riposare (ed è pronto Zuniga), perché bisogna andare cauti con Lavezzi che è diffidato (e tre giorni dopo c’è la Juve), perché anche in difesa qualcuno deve rifiatare (rivedremo Fernandez?). Ma il Matador si è rimesso a correre sulla strada del gol ed oggi è il vice-cannoniere azzurro in Europa (Altafini 19 reti, Cavani 11, Canè 10). E aspettiamo il bis dello scintillante Marek Hamisk del secondo tempo contro gli inglesi. E l’Atalanta sarà più fresca, ma l’autostima del Napoli è cresciuta. Non ci saranno più “buchi neri” come a Verona e a Catania.

Questo è un Napoli che riacciufferà il campionato con la forza del gruppo, con la grinta della squadra che dall’Europa prende slancio per essere di nuovo protagonista sulla scena nazionale, con l’intelligenza tattica che ha spiazzato gli inglesi e che vanta la seconda miglior difesa del campionato e il miglior portiere del momento, Morgan De Sanctis che merita un monumento. E’ il Napoli di Mazzarri che ha creato questa squadra che non è più un “miracolo”, ma una realtà magnifica fatta di lavoro, dedizione, sacrificio, entusiasmo, applicazione. Al gruppo il tecnico trasmette il suo carattere irriducibile dopo averlo sapientemente torchiato negli allenamenti con un insegnamento maniacale dei dettagli e dei movimenti per migliorare sempre, per essere un Napoli memorabile nella storia azzurra. Per essere la squadra che fa cantare oj vita, oj vita mia che ha stupito gli inglesi e fa venire la pelle d’oca: questi tifosi incredibili, capaci di trasformare il San Paolo in uno stadio sonoro come non ce n’è di uguali, gonfio d’amore per le maglie azzurre, vibrante di passione, innamorati a vita, da sempre e per sempre.

Mimmo Carratelli

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