Se vogliamo sognare, Fiorentina da battere (così come lo era il Chievo)

A Verona s’è ripetuta, su larga scala, la “minchiata” che, l’anno scorso, costò al Napoli l’eliminazione dall’Europa League sul campo del Villarreal. Stavolta, sinceramente, la rotazione della “rosa” è andata al di là di ogni convenienza. Se c’è lo scudetto nei sogni azzurri, queste sono partite da vincere (il Chievo è l’ombra della bella squadra […]

A Verona s’è ripetuta, su larga scala, la “minchiata” che, l’anno scorso, costò al Napoli l’eliminazione dall’Europa League sul campo del Villarreal. Stavolta, sinceramente, la rotazione della “rosa” è andata al di là di ogni convenienza. Se c’è lo scudetto nei sogni azzurri, queste sono partite da vincere (il Chievo è l’ombra della bella squadra dell’anno scorso) mentre il campionato non ha un leader e forse non l’avrà mai quest’anno con le milanesi in ritardo, le romane con i loro problemi e la Juve vibrante di Conte che potrebbe non vibrare come è successo col Bologna.

Occasione persa a Verona dove anche il Napoli-bis avrebbe dovuto fare punti (il Chievo era a zero vittorie) e ora si torna a discutere della qualità dei rincalzi (sembrano però mediocri le condizioni fisiche, soprattutto di Pandev). Turbano i tre gol di Denis con l’Atalanta.

L’inopinata sconfitta di mercoledì sera costringe il Napoli a recuperare immediatamente contro la Fiorentina quando un risultato positivo a Verona avrebbe consentito di avere meno pressione contro i viola. Ritornano i tenori, la difesa si rinsalda con gli elementi più esperti e a centrocampo s’aspetta che Inler sfoderi lo standard di rendimento che aveva nell’Udinese. Zuniga (con Dossena a sinistra) dovrebbe “coprire” il ruolo di Maggio se l’esterno non dovesse essere disponibile. Il colombiano sta giocando bene rinunciando ai ghirigori dei dribbling perduti.

L’avversario è di quelli che possono giocare in scioltezza non avendo obiettivi precisi, guidato da quella simpatica volpe di Mihajlovic. Formazione temibile, non condizionata da alcuna pressione. Lontano da Firenze, Montolivo può diventare giocatore determinante (chiuderlo sui tiri dalla distanza). Però Hamsik può vincere il duello a distanza. Se Vargas sta bene, la corsia mancina della Fiorentina annuncia pericoli (ma rientra Campagnaro). Jovetic e Cerci, beata gioventù, sono giocolieri capaci di ogni invenzione: quattro gol in due. Il Napoli deve tornare alla compatta tenuta difensiva di Manchester per non avere sorprese.

Se vogliamo continuare a sognare, è una partita da vincere (due pareggi, ahi, l‘anno scorso con la squadra toscana). Giocano in trasferta le tre di testa, uniche squadre imbattute (con l’Atalanta!). Su campi non facili la Juve (Catania) e l’Udinese (Cagliari). Vedremo se il Genoa saprà fare meglio del Napoli a Verona col Chievo. Classifica inedita. L’Inter, che non ha ancora vinto e ha incassato sette gol, ha 1 punto sul fondo (Napoli +5). Milan e Roma 2 punti, anch’essi a digiuno di vittorie. Se il girone di andata dovesse tenere sotto queste squadre, la conclusione del torneo è aperta a ogni sorpresa col Napoli destinato a battersi per il primato. Non è più un sogno anche se il Chievo l’ha “sporcato”.

Occhio all’Udinese che ha cancellato la falsa partenza dell’anno scorso (+7 punti). Danno filo da torcere le neopromosse. Impresa dell’Atalanta già in pieno recupero sul -6. Gran bella squadra il Siena del napoletano di Ottaviano Sannino. Non si sa bene ancora quale potrà essere il cammino di Palermo e Lazio. Nessuno sembra in grado di “uccidere” il campionato. Ci divertiremo.

Si gioca sempre di notte. Con la Fiorentina, poi martedì col Villarreal, occasione invitante per sorprendere in Champions. Si aspettano regali dagli azzurri. La Befana vien di notte …

Mimmo Carratelli

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