Insomma, il segnale è arrivato. È un mese che la Gazzetta dello sport lo scrive. E ripete, a ogni articolo, che serve un messaggio chiaro del giocatore. Marek il messaggio lo ha inviato. Chiaro e inequivocabile. Gli piacerebbe giocare nel Milan perché qui non ha ancora vinto niente.
Ho letto qualche commento, vabbè nulla di nuovo, la bolla del tradimento incombe sul principe slovacco. Il punto, però, a me pare un altro. In un anno il Napoli è cresciuto tanto, troppo se badiamo ai risultati. E gran parte del merito va dato a Mazzarri. Ora, però, bisogna scegliere. Il presidente prosegue per la sua strada, giusta per carità, e soprattutto coerente. Ma ciò significa rallentare. Vuol dire che dobbiamo ancora per qualche anno sognare di meno. Questa campagna acquisti lo sta dimostrando. O sborsi i soldi o perdi i calciatori. In più Aurelio ha introdotto la novità dei diritti d’immagine.
Ora, in linea di principio, posso anche comprendere la strategia di De Laurentiis. Giudizioso e ligio ai bilanci. Ma poi può capitare che un calciatore richiesto da una squadra come il Milan voglia andar via.E che uno come Criscito preferisca andare a giocare allo Zenit San Pietroburgo. Mi sa che questa campagna elettorale rischia di essere uno spartiacque per il nostro Napoli. In attesa che, una dopo l’altra, le grandi cadano sommerse dai debiti. Insomma, serve un po’ di pazienza. E di soldi, ma nostri, visto che gli abbonamenti e i biglietti saranno più cari. Al presidente l’austerity piace solo in andata, al ritorno vuole viaggiare in business.
Massimiliano Gallo
Il nodo è De Laurentiis,
non il principe slovacco
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