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Il Napoli mi ha addossato le responsabilità

Nuova puntata dell’affaire Quagliarella, una cessione che dura un anno intero. In un’intervista di Fabio Riva, l’attaccante stabiese commenta: «La Juve treno imperdibile, sì. Una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita». A Napoli, però, ne hanno dette di tutti i colori sulla sua partenza: chi ha dichiarato che lei non accettava la concorrenza, chi lascia intendere che lei avesse problemi con i compagni, chi parla addirittura di malintesi con i tifosi. Qual è la verità? «Posso assicurarvi che non ho avuto alcun problema con i compagni. E men che meno con i tifosi. Il fatto che non accettassi la concorrenza, poi, è una chicca… E’ da quando ho iniziato che sono abituato a giocarmi il posto! Eppoi direi che alla Juventus, a parte questo particolare momento in cui Amauri e Iaquinta sono infortunati, la concorrenza in attacco non manca di certo. Insomma, la verità è una sola: la società ha badato al suo lavoro, ha voluto mettermi in piazza, addossarmi la re­sponsabilità della partenza e così parte dei tifosi ha pensato che fossi io a voler andar via. Ma io a Napoli sono a casa, lì ho famiglia… ». Pure a Torino ha casa… «Vero, sono tornato a vivere dove stavo quando giocavo nel Torino. Poi conosco la città, anche questo aiuta ad ambientarsi in fretta». A proposito dei suoi trascorsi granata: il fatto di non dover giocare contro il Toro è un bene, nel senso che le evita problemi di eventuali rimorsi di coscienza in caso di gol dell’ex, oppure è un peccato? «Un peccato. Non ho mai giocato un derby: so­lo Napoli-Salernitana lo scorso anno, ma una stracittadina mi manca». Com’è stato l’inserimento alla Juve? «Ottimo, rapido: il 90 per cento dei giocatori già lo conoscevo: ex compagni, oppure ragazzi con cui ho giocato Fabio Riva
in Nazionale. Chiellini, Bonucci, Iaquinta e via a seguire».

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