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Tempo di spiaggia
tempo di chiacchiere

Già è tempo di chiacchiere da spiaggia. Per i tifosi azzurri, un torneo di parole sul Napoli che verrà. Il calcio ha almeno tre atmosfere: è gioco sul campo, nutrimento per fantasia e riflessioni, peperoncino per la lingua. Quando non c’era la tv, in Galleria Umberto capannelli di tifosi sostavano ore a discutere, ascoltare, contraddire. La domenica sera a partita chiusa, ma anche in settimana, quando c’era comunque da sentire e parlare. Non c’erano… conduttori, la parola passava a chi se la prendeva e spiegava la sua tesi. Discussioni robuste ma senza aggressività : una minuscola Atene, se paragonata ai furibondi dibattiti che oggi riscaldano il piccolo schermo, o alle scenate del tifo violento. Ora l’attenzione si appunta sui possibili nomi dei rinforzi. Chi verrà a rendere più incisivo l’attacco? Chi sarà a dar maggior consistenza al centrocampo? E il gradimento flebile verso il Napoli, che sembra accomunare i giocatori di maggior talento, è frutto dello scarso appeal mondano della città o della clausola sui diritti di immagine? In tutte le analisi e le proiezioni statistiche c’è un elemento fisso: la speranza che ci siano danari sufficienti per una squadra forte e davvero competitiva. Segno dei tempi e del calcio stramiliardario. Un vortice di milioni di euro fa vibrare l’Europa del calcio, Italia compresa, anzi protagonista. L’atteggiamento del tifo partenopeo è fiducioso, si aspettano buoni investimenti. "Non devono deludere i giocatori”, mi diceva giorni fa un bravo e arguto taxista al Rettifilo. "Non devono, sennò si possono creare problemi…". Mi chiedevo quali e d’improvviso, come una provocazione ironica della memoria, ricordai l’episodio che si tramanda nelle ricostruzioni “colorite” della storia calcistica. Al Vomero, molti anni fa, si giocava Napoli-Atalanta. Uno a zero per noi a pochi minuti dalla fine, quando un innocuo pallone passò tra le gambe del portiere Casari, e fu uno a uno. Allora il presidente Lauro si alzò di scatto dalla panchina e urlò: "’Stu str… ‘e purtiere, s’è vennuto proprio ‘a partita ca io m’ero accattato". Pochi dubitavano dell’onestà di Casari ma molti sentirono le parole di Lauro. <strong>Mimmo Liguoro</strong>

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