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La svolta parsimoniosa del tifoso de Giovanni che elogia il mercato oculato del Napoli di De Laurentiis (ora formica, non più pappone)

La svolta parsimoniosa del tifoso de Giovanni che elogia il mercato oculato del Napoli di De Laurentiis (ora formica, non più pappone)

Lo avevamo notato già un mesetto e mezzo fa. D’improvviso Il Mattino si è ammorbidito col presidente De Laurentiis. La svolta venne sancita da un articolo in prima pagina che ricordava come il Napoli, dopo la Juventus, fosse la squadra che avesse vinto di più in Italia negli ultimi anni e che quindi le proteste nei confronti del “pappone” erano esagerate.

Un quotidiano ha la sua linea e, si sa, chi vi scrive deve in qualche modo uniformarsi. O abbracciando al terzo giorno il disegno di provincializzazione oppure tornando sui suoi passi sulla visione “economica” del Calcio Napoli. È il caso, quest’ultimo, di Maurizio de Giovanni, “padre” del commissario Ricciardi, tifoso del Napoli da tempi non sospetti. Del resto i suoi inizi letterari furono calcistici, col brillante racconto della trasferta di quell’indimenticabile Juventus-Napoli 1-3 ai tempi di Maradona.  

De Giovanni in questi ultimi tempi ha sempre incarnato il ruolo del tifoso che se ne frega dei bilanci e che vuole vincere e basta. Lo scorso anno, sempre sul Mattino, fu il capofila della contestazione al presidente De Laurentiis e, ovviamente, al chiattone. Le cose sono cambiate. Oggi il suo articolo si richiama ad Esopo: “La formica Napoli tra le cicale della serie A” ed è tutto un elogio – sia pure con i dovuti distinguo, per non far apparire la svolta frutto del clima – della cautela di De Laurentiis sul mercato. Che poi, diciamolo, tanta cautela non è, visto che il Napoli ha fin qui speso 37 milioni senza aver ceduto alcun pezzo pregiato. Ma noi possiamo dirlo in coerenza con quanto scritto in precedenza, chi cambia corsia è evidentemente più in imbarazzo.

E così de Giovanni, dopo averci regalatouna panoramica sulla crisi che sta colpendo un po’ tutti, si sofferma sul calcio e sulle squadre italiane diventate improvvisamente spendaccione. Discorso valido soprattutto per le due milanesi, meno per la Roma che ha sì acquistato ma soprattutto ha venduto benissimo. “Quello che ci interessa, in quanto tifosi – scrive de Giovanni – è il nostro piccolo e oculato Napoli e il suo comportamento sul mercato. E sì, perché il supporter moderno non e? come quello del passato, poco interessato ai conti ed esigente al di là delle potenzialita? economiche della propria squadra”. E ancora: “Il tifoso di questa generazione è sì tifoso, e vuole alzare le coppe, ma non è fesso, e sa capire quando le cose si fanno esagerate”. E conclude dicendo che se proprio vuole fare Paperon de’ Paperoni allora De Laurentiis porti a Napoli Thiago Silva e Ibrahimovic invece di Maksimovic e Vrsaljko vari.

Una svolta che il Napolista non può che salutare con piacere. Benvenuti nel mondo reale, verrebbe da dire. Meglio tardi che mai. E fa niente se un anno fa lo stesso de Giovanni derideva la politica aziendale di De Laurentiis, scriveva che “un’azienda che vuole crescere non può fare i conti di una massaia”, che il tifoso paga, e paga tanto, non solo in termini di soldi ma di passione: ha il diritto di fischiare e criticare quando le cose non vanno bene, e ha ancora di più il diritto di essere felice, se il campo lo rende felice”solo i fessi non cambiano idea. È finita l’era del tifoso che adda sfuga’, l’importanza dei conti ha raggiunto anche via Chiatamone. E noi non possiamo che esserne lieti.

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