
D’Agostino: «In un mondo con un giornalismo vero e capace Dagospia non esisterebbe»
A Specchio: «I grandi quotidiani hanno aspettato me per scrivere la storia di Ilary e Totti. Scrivere a Roma male di Totti significa perdere 20mila copie».

A Specchio: «I grandi quotidiani hanno aspettato me per scrivere la storia di Ilary e Totti. Scrivere a Roma male di Totti significa perdere 20mila copie».

A La Stampa: «Ho dovuto faticare per avere dei ruoli al cinema, per tutti ero rimasta l’icona sexy. Mi ha sdoganata il film in cui ho interpretato una salma».

Al CorSera: «Ceccherini è diventato un prete di provincia. Abita in campagna con una ragazza che l’ha salvato. È diventato di una noia, parla solo del figlio».

Margherita Agnelli sostiene che i testamenti svizzeri siano falsi e che il patto da lei firmato nel 2004 sia da invalidare perché la residenza in Svizzera della madre era fittizia

di - Alla Stazione Marittima fino a domani quattro sale piene di stand con molti editori tra tante novità e l'annuncio di prestigiose ristampe

Giovedì alle 16. Con i curatori Paolo Spagnuolo e Paolo Speranza interverranno Luigi Barletta, Antonio Fiore e Simona Frasca. Coordina Diego Del Pozzo

Al CorSera: «Stare bene ovunque dà immense possibilità. L'importante è il mondo, le persone diverse da noi. L'Italia in questo è un po' razzista»

A La Repubblica: «Ho detto no a Nicholson, Delon, Moravia. Il cinema mi aveva trasformato in un oggetto del desiderio, avevo paura di essere usata».

Al Messaggero: «De Laurentiis non mi ha invitato alla festa scudetto, ma se riesco a liberarmi ci vado volentieri per l’amore che ho per Napoli».

A Il Fatto: «Con Berlusconi ho condiviso il lattaio. Quando il piccolo Silvio veniva mandato dalla mamma a comprare il latte si faceva la cresta».

Al CorSera: «Da ragazzina, in modo inspiegabile, ero quella che rimorchiava di più. Ero corteggiata, desiderata, a scuola ero una leader».

A La Repubblica: «Con Sordi la domenica andavamo a mangiare al ristorante. Amava il tartufo e il vino rosso dolce. Aveva bellissimi occhi azzurri».

Il figlio di Ciccio Ingrassia al CorSera: «All'inizio ne soffrivano, poi se ne sono fregati e sono stati rivalutati negli anni, come Totò».

Al CorSera: «Da bambino provavo gli esperimenti in camera, mamma era convinta che fossi matto: mi portò dallo psichiatra. Feci un trucco pure a lui»

Giancarlo Magalli a La Verità: «Boncompagni era appassionato di musica, quando accendeva l'impianto tremava il palazzo. Casa sua era il paese delle meraviglie»

Al Corsera: «I Vanzina non mi hanno più chiamata. Jerry Calà mi corteggiava sul set ma a me veniva da ridere. John Travolta era un figo pazzesco»

Lo scrittore intervistato da Repubblica: «C'è stato un poliziotto così, morì di overdose. Giallini ha messo il suo dolore nel personaggio»

A Sette: «Non sono un seduttore né un intellettuale. Sono un pagliaccio. Non mi interessa essere ricordato da gente che non conosco»

L'attore in conferenza: «La destra attacca? È pure giusto così. A Lando Buzzanca non fecero dire più ‘mannaggia’ in una sigla»

A Il Giornale: «Malagiustizia e mala-informazione sono andate a braccetto per spolpare un essere umano e quelli intorno a lui».