Battere la Juventus non sarà facile
Più che andare a scoprire se veramente Tonino Conte porta il parrucchino, come dicono i maligni, andiamo a scoprire quant’è forte questa nuova Juve, come dicono i bene informati. La partitissima “che vale un campionato”, seconda antica definizione, propone al Napoli una accelerata, avendo già perso 13 punti sui 27 in palio delle prime nove […]
Di fronte a questo immenso spaventapasseri al Napoli tocca non essere … passero. Per riuscire nell’impresa di fermare la Juve e rilanciarsi in campionato, la squadra azzurra ha bisogno che tutti e tre i tenori cantino e che, a centrocampo, Inler e Dzemaili non siano più incerti e vaghi. Sono queste le condizioni essenziali, più una condizione fisica accettabile dopo la fatica di Monaco, per giocare alla pari con la formazione di Conte che ha, sì, in Andrea Pirlo il Giotto di ogni capolavoro e la fonte di ogni manovra, ma ha nella fisicità di altri nove assatanati l’arma dirompente.
Si prospetta una nuova partita di sacrificio e astuzia, contenere la forza bianconera e colpire con le ripartenze il cui paladino superstite, Lavezzi, ha bisogno della piena collaborazione di tutto il trio delle meraviglie per ribaltare la bella sicurezza della Juventus e dissestarne l’assetto difensivo. Conte ha abbandonato il 4-2-4 brasiliano, non avendo giocolieri brasiliani a disposizione, passando a un 4-1-4-1 per il dominio del centrocampo e un gioco incisivo sulle corsie laterali. E’ una Juve che gioca a tutto campo, che sgancia i difensori esterni per i cross, che è micidiale sui calci piazzati, non solo con le traiettorie magiche di Pirlo, ma con la stazza dei giocatori più fisici. Non ha il gioco morbido ed elegante del Bayern, ma procede a fiammate con notevole continuità per essere la padrona del match e incendiarlo. Caro Napoli, se ci sei, batti un paio di colpi. Tre per l’esattezza, i punti della vittoria.
Mimmo Carratelli