Milan campione, meno male che Silvio c’è

Milan campione d’Italia. Hanno vinto lo scudetto dimostrando che, nel calcio, un allenatore può anche non servire a niente. E però, che fortuna Allegri, eh? La fortuna di capire che si trovava al posto giusto nel momento giusto, la fortuna di essere stato scelto da Berlusconi come suo portavoce. Sì, lo scudetto lo ha vinto […]

Milan campione d’Italia. Hanno vinto lo scudetto dimostrando che, nel calcio, un allenatore può anche non servire a niente. E però, che fortuna Allegri, eh? La fortuna di capire che si trovava al posto giusto nel momento giusto, la fortuna di essere stato scelto da Berlusconi come suo portavoce. Sì, lo scudetto lo ha vinto Silvione nazionale e a lui, stasera, voglio fare un grande applauso. È stato un dritto, Silvio, come ha dimostrato finora in tutta la sua carriera imprenditoriale  e politica. Ci mette i soldi, tanti, i suoi. Si sceglie bene gli uomini migliori che possano accompagnarlo nel cammino, non perché bravi o meritevoli, ma perché scelgono di fare quello che dice lui. Persino gli elettori si sceglie, perché lui la gente ha capito come va trattata, ha capito quali sono i bisogni da soddisfare e questo è il primo passo per essere un ottimo leader. Il Milan era l’unica squadra in grado di vincere questo pazzo campionato, come non se ne vedevano da anni. Campioni importanti, grandi e preziosi rinforzi acquistati a gennaio, solidità economica data dagli investimenti privati. Gira così il mondo e non solo nel calcio. Così, mentre i nostri due litiganti azzurri si rincorrono a suon di botta e risposta, silenzi, scaramucce e richieste di rispetto, pur non rispettando nessuno, il tricolore si tinge di rossonero e assume le sembianze del Diavolo. Bravo, Silvio. Te la meriti la vittoria. Te la meriti pure alle elezioni, perché secondo me vincerai. Perché, come nel campionato, mentre tutti litigano e cercano di porti in cattiva luce, tu vai avanti per la tua strada, tu la conosci la tua gente, conosci noi, e vieni nella nostra città ripulendola tutta perché tra una settimana sarai qui a chiudere la campagna elettorale del tuo fido Lettieri. Ci tratti allo stesso modo di come ci trattavano i Borbone. Togli un sacchetto qua e un altro là mostrandoci che miracoli sei in grado di fare e cosa succede se le nostre amministrazioni locali non fanno quello che tu hai suggerito sin dall’inizio. E noi siamo contenti, perché sappiamo che tra una settimana le strade cittadine saranno più pulite, perché meno male che Silvio c’è. Io dico che se la merita tutta questa vittoria. Nella vita vincono i furbi, i dritti. Magari non vi piace sentirlo, certo non piace a me, ma è così che vanno le cose. Bravo Silvio. Vincerai pure le elezioni, perché noi ti abbiamo portato fino a qui. Ti meritiamo. Quasi quasi sono contenta. Ci hai insegnato a campare, a vincere. A noi ci piace essere trattati da asini, anche se ci ostiniamo come muli a dire che non è così. Ma, come i muli, andiamo avanti solo con i paraocchi. E meno male che Silvio c’è a sgombrarci il campo dagli equivoci e dalle tenebre. Io non lo voto Silvio, perché non sono una somara, a me l’unico ciuccio che piace è quello della nostra squadra. Ora, se Mazzarri non è così asino come nelle ultime ore sta dimostrando di essere, domani andiamo a Lecce, ce la giochiamo tutta e vinciamo, continuando verso l’obiettivo che lui dice essere anche il suo. Altrimenti vorrà dire che ci siamo sbagliati. Non sarà stato un ciuccio, ma un coniglio, uno che il coraggio se l’è scordato a casa. A quel punto sarà tanto preferibile cambiare. E Forza Napoli. Sempre.
di Ilaria Puglia

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