A me la non esultanza di Inler non è piaciuta affatto

Sono reduce da una discussione con un amico a proposito della non esultanza di Inler. Per me è stato un gesto poco nobile, innanzitutto nei confronti dei propri tifosi. Giochi con la maglia dell’Udinese? Segni a Napoli? E allora esulta. Mi interessa poco che l’anno prossimo verrai a giocare qua, quando ci verrai sarai un […]

Sono reduce da una discussione con un amico a proposito della non esultanza di Inler. Per me è stato un gesto poco nobile, innanzitutto nei confronti dei propri tifosi. Giochi con la maglia dell’Udinese? Segni a Napoli? E allora esulta. Mi interessa poco che l’anno prossimo verrai a giocare qua, quando ci verrai sarai un giocatore del Napoli. Il rispetto preventivo francamente non lo capisco. L’amico invece, pur dicendo che se fosse stato un tifoso dell’Udinese si sarebbe arrabbiato non poco, se ne frega altamente della supposta coerenza e trova almeno una ragione di gioia nel sapere, o quanto meno ipotizzare, che l’anno prossimo lo svizzero giocherà con la maglia azzurra. Francamente, non ho capito nemmeno il saluto della curva B allo svizzero che entrava negli spogliatoi.
E concludo ricordando una scena di C’era una volta in America. Quando Noodles si rifiuta di compiere di un assassinio. E, rivolgendosi a Max, dice: «Oggi hanno chiesto a te di fare fuori lui, domani chiederanno a me di fare fuori te. Se sta bene a te, non sta bene a me». E uno che si presenta così, pur avendo giocato una partita sontuosa, mi fa storcere il naso. Non vorrei vederlo segnare all’Inter a San Siro con la maglia del Napoli e non esultare perché ha già le valigie pronte per Milano.
Massimiliano Gallo

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