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Il Milan non ha ancora trovato le fideiussioni per Biglia e Bonucci

La situazione economica del Milan (anche in relazione al Fondo Elliott) non gli consente di garantire facilmente gli investimenti per i due calciatori.

Il Milan non ha ancora trovato le fideiussioni per Biglia e Bonucci

I problemi dei rossoneri

Una piccola grande bomba di calciomercato, anzi di calcio e finanza. Il Milan non ha ancora trovato le fideiussioni per gli acquisti di Biglia e Bonucci. Il sito specializzato nella “lettura” economica del football, Calcio&Finanza (appunto, non a caso), spiega che la situazione è abbastanza complessa. Non grave, magari. ma complessa, questo sì. Perché il club rossonero «continua a non trovare delle difficoltà le garanzie necessarie alle attuali condizioni di bilancio. In virtù delle quali, le banche a cui si è rivolta la dirigenza non possono concedere fideiussioni». Semplicemente. Uno degli istituti interpellati dal Milan sarebbe Banco BPM. Che, tra l’altro, è uno degli sponsor del club.

Come scritto anche dal Corriere della Sera, il mancato utilizzo in Europa League dei due calciatori (gli ultimi in ordine di tempo acquistati dal Milan) è dovuto proprio alla mancanza delle fideiussioni bancarie necessarie a “coprire” il loro acquisto. La loro posizione è particolare, però: si allenano e giocano (in amichevole) con il Milan, quindi il trasferimento da Juventus e Lazio è formalizzato a livello contrattuale. Solo che però il Milan ha una scadenza anche per l’ufficializzazione economica del trasferimento in relazione alla Figc (11 agosto). Ne parleremo sotto.

Sistema creditizio

Secondo C&F, «Non si tratta di un no “personale”: il tema infatti riguarda le regole del sistema creditizio, qualunque altra banca si comporterebbe allo stesso modo per concedere questo tipo di garanzia a qualunque altra società calcistica». Il pezzo, firmato da Mattia Speziante, spiega che questo è un tema «abbastanza normale per i club di Serie A, i cui bilanci spesso fanno segnare perdite pesanti. In questi casi, così, le società forniscono alle banche una contro-garanzia rispetto ai conti: solitamente, quelli che vengono definiti asset, siano crediti su futuri ricavi, immobili o quant’altro. In sostanza, il funzionamento è che se l’azienda non riesce a ripagare la garanzia, la banca si può rivalere così su qualche asset».

Il Milan, però, ha “impegnato” la quasi totalità dei suoi asset come garanzia per il finanziamento del fondo Elliott. Per la precisione, ecco gli asset rientrati in questa dinamica (tratti da Calcio&Finanza):

un atto di pegno sul cd. “conto corrente ricavi” aperto dalla Società presso Banca Popolare di Milano;
un atto di pegno sui diritti di proprietà intellettuale (in particolare, sui marchi) di proprietà della Società;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati dalla Società;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai contratti di “media” stipulati dalla Società;
un atto di cessione in garanzia dall’archivio immagini, dati, registrazioni e video fruibili e/o di proprietà della Società;
un atto di pegno sulla quota di proprietà della Società rappresentativa del 100% del capitale sociale di Milan Entertainment S.r.l.;
un atto di pegno sul cd. “conto corrente ricavi” aperto da Milan Entertainment S.r.l. presso Banca Popolare di Milano;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati da Milan Entertainment S.r.l..

La soluzione

Il Milan potrebbe risolvere il suo piccolo grande caso di mercato seguendo due strade. Scrive C&F: «Liberare qualche asset dato in garanza ad Elliott e “girarlo” come contro-garanzia alla banca, oppure trovare una banca internazionale che vi controgarantisca». Questa dovrebbe essere la posizione di BPM, ma intanto i tempi stringono. Perché, dopo la Uefa, anche la Figc potrebbe presto presentare il conto ai rossoneri. Secondo la disposizione regolamentare per i trasferimenti 2017/2018, «il deposito delle fideiussioni dirette a garantire la rateizzazione dei pagamenti previsti per operazioni di campagna trasferimenti poste in essere entro il 31 luglio 2017 devono essere effettuati dalle società di Serie A entro il termine perentorio dell’11 agosto 2017, pena la mancata esecutività dei contratti e conseguente caducazione degli effetti del deposito, da comunicare alle parti interessate con immediatezza da parte della competente Lega».

Non è un caso che dopo Bonucci e Biglia il Milan si sia “fermato”. Deve prima risolvere questo caso. Che forse non è grave, ma resta complesso. E spiega l’azzardo tecnico-economico di un club che ha deciso di giocarsi tutto, ma proprio tutto, al lotto dei risultati.

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