Udinese-Lazio: il gol di Davis convalidato per un dubbio che nasce dal regolamento
Il regolamento Ifab non definisce con precisione cosa sia “immediatamente dopo" il fallo di mano. In questo caso, tra il tocco accidentale e il tiro di Davis sono passati circa 9 secondi, un intervallo che può essere valutato soggettivamente

Db Bologna 30/01/2021 - campionato di calcio serie A / Bologna-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: arbitri guardalinee
Il pareggio dell’Udinese al 95’ contro la Lazio ha scatenato un acceso dibattito sul fallo di mano. Al centro della controversia c’è il tocco di braccio di Davis: dopo il tiro di Zaniolo, il pallone ha colpito accidentalmente il braccio del giocatore friulano, che ha poi controllato la palla e realizzato il gol dell’1-1.
Per la Lazio, la rete non avrebbe dovuto essere convalidata, mentre arbitro e Var hanno ritenuto regolare l’azione. La polemica nasce dal fatto che il regolamento non definisce con precisione cosa sia “immediatamente dopo” un contatto con la mano o il braccio, lasciando spazio a interpretazioni soggettive. In questo caso, tra il tocco accidentale e il tiro di Davis sono passati circa 9 secondi, un intervallo che può essere valutato diversamente a seconda dell’arbitro e del contesto di gioco.
Caso Davis in Udinese-Lazio: cosa dice il regolamento Ifab
Ai fini della determinazione di infrazioni per fallo di mano, il limite superiore del braccio è in linea con la parte inferiore dell’ascella. Non ogni tocco della mano o del braccio da parte di un giocatore con il pallone costituisce un’infrazione.
È considerato fallo di mano se un giocatore:
- tocca deliberatamente il pallone con la mano o il braccio, ad esempio muovendo la mano o il braccio verso il pallone;
- tocca il pallone con la mano o il braccio quando questi hanno reso il corpo in modo innaturale più grande. Un giocatore è considerato aver reso il proprio corpo innaturalmente più grande quando la posizione della mano o del braccio non è conseguenza, né giustificabile, dal movimento del corpo del giocatore per quella situazione specifica. Tenendo la mano o il braccio in tale posizione, il giocatore si assume il rischio di essere colpito dal pallone e sanzionato;
- segna nella porta avversaria: direttamente con la mano o il braccio, anche se in modo accidentale, incluso il portiere; immediatamente dopo che il pallone ha toccato la mano o il braccio, anche se in modo accidentale.
Il portiere ha le stesse restrizioni sul contatto con il pallone delle mani degli altri giocatori al di fuori dell’area di rigore. Se il portiere tocca il pallone con la mano dentro la propria area di rigore quando non gli è consentito, viene assegnato un calcio di punizione indiretto, ma non viene inflitta alcuna sanzione disciplinare.
Tuttavia, se l’infrazione consiste nel giocare il pallone una seconda volta (con o senza la mano o il braccio) dopo una ripresa prima che tocchi un altro giocatore, il portiere deve essere sanzionato se l’infrazione interrompe un’azione promettente o nega a un avversario o alla squadra avversaria un gol o una chiara occasione da rete.
In sintesi per Udinese-Lazio:
L’ambiguità nasce perché la norma lascia all’arbitro e al Var la valutazione della “immediatezza” del contatto con la mano o il braccio. Nel caso di Davis, gli ufficiali hanno ritenuto che la giocata fosse parte di una sequenza regolare, mentre la Lazio contesta che il gol avrebbe dovuto essere annullato.
Lo spiega anche l’ex arbitro Calvarese su X
#UdineseLazio I Giusto convalidare il gol di #Davis: il tocco di mano non è punibile, e l’attaccante non segna direttamente dopo il tocco, ma prima scarta due avversari e passano 9 secondi pic.twitter.com/BM8UwC2gR1
— Gianpaolo Calvarese (@Calvarese_) December 27, 2025









