Bianchini: «Senza uno stadio di proprietà perdiamo 70 milioni di ricavi all’anno»
Sulla partnership con Google: «Per la prima volta uniamo il Napoli a una partnership globale sull’intelligenza artificiale: un progetto con un gruppo mondiale che ci ha scelto come prima squadra in Italia».

Napoli's players warm up before the Italian Serie A football match between Napoli and Fiorentina at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on March 09, 2025. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)
Tommaso Bianchini, direttore generale dell’Area Business del Napoli, è intervenuto direttamente da Riad trattando vari argomenti, a cominciare dalla nuova partnership con Google:
«Si tratta di un partner globale che rafforza il messaggio che vogliamo trasmettere al mondo del business: per la prima volta fonderemo una partnership globale con l’intelligenza artificiale. È il tema del momento e ci siamo concentrati su questo. Abbiamo stretto un accordo con un gruppo mondiale che ha scelto il Napoli come prima squadra in Italia per sviluppare un progetto legato all’intelligenza artificiale. Partiranno così diversi contest in Italia e nel mondo. Il nuovo partner è Google, che per la prima volta investirà nel calcio italiano con Gemini, l’IA, e con Pixel per quanto riguarda lo smartphone. Ci sarà da divertirsi».
Sullo stadio e il centro sportivo poi ha spiegato:
«Sono ottimista per natura, anche perché abbiamo un presidente determinato e volenteroso. Senza uno stadio di proprietà perdiamo 70 milioni di ricavi all’anno e quindi è molto difficile restare competitivi in Italia e in Europa, ma sono certo che verranno messi a disposizione tutti gli strumenti necessari affinché il Napoli continui a essere competitivo ai massimi livelli».
Supercoppa: per il Napoli è una bella occasione, per il Bologna la partita della vita (Repubblica)
Scrive Repubblica:
Per il Napoli è una bella occasione. Per il Bologna, la partita della vita. L’asimmetria delle motivazioni fra le due finaliste di Supercoppa è nota a entrambi gli allenatori.
Al Bologna è dai tempi della leggenda Árpád Weisz, biennio 1935-1937, che il club non vince trofei in due stagioni consecutive. Allora furono due scudetti. «Sarò felice se il Bologna di De Silvestri, Italiano e Orsolini sarà ricordato come quelli di Weisz, di Bulgarelli, di Signori. Perdere le finali fa soffrire troppo. Ha ragione chi dice che “sono fatte per essere vinte, non giocate”. Che poi significa cercare di non sbagliare niente, anche i rigori, che abbiamo preparato bene».
Il tecnico rossoblù sa di cosa parla. A Firenze ha perso finali di Conference League e Coppa Italia. Le ha studiate, sezionate e ricomposte. Ha attraversato la sofferenza, l’ha capita, l’ha infine trasformata in trionfo, sempre in Coppa Italia: 14 maggio 2025, Bologna-Milan 1-0. Una data scolpita. Un luogo della mente in cui vuole tornare.
Il vero dubbio è con quali occhi il suo Napoli scenderà in campo. Se l’allenatore sarà riuscito nella sua opera di convincimento, sarà lo sguardo di chi si è abituato a vincere, ma vivendo ogni trofeo come fosse il primo. È così che funzionano le grandi squadre.











