Buffon: «Oggi il calcio intercetta meno talento: tanti ragazzi sono attratti anche da altri sport come il tennis»

Intervenuto ad Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia: «Giorgia Meloni sta rappresentando, penso nel modo migliore, la nostra nazione e insomma sta governando da tanto»

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Db Reggio Emilia 09/06/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Moldova / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Buffon

Gigi Buffon protagonista ad Atreju, la kermesse organizzata da Fratelli d’Italia in corso a Roma. L’ex portiere e attuale capo delegazione della Nazionale ha così parlato.

Le parole di Buffon

Buffon ha espresso apprezzamento per l’operato del governo, soffermandosi sulla figura del presidente del Consiglio:

«Sicuramente Giorgia Meloni sta rappresentando, penso nel modo migliore, la nostra nazione e insomma sta governando da tanto e questo è un grandissimo risultato».

Impossibile non parlare della Nazionale e dell’obiettivo Mondiale, che l’Italia dovrà centrare a marzo. Buffon ha sottolineato l’importanza dell’evento anche dal punto di vista sociale ed emotivo:

«Ora il nostro obiettivo è andarci. La mia fortuna è stata non tanto viverlo da protagonista quanto viverlo da tifoso. Andarci porterebbe magia nel paese e l’Italia diventerebbe un grandissimo oratorio dove tutti siamo uniti e nel quale condividere tutto, sentendoci tutti più uniti e solidali. Questa magia l’ho ritrovata in pochissimi eventi e il Mondiale di calcio è uno di questi».

Infine:

«Il talento non si crea in uno o due anni, ma nasce da un lavoro che parte da lontano. Bisogna intervenire sull’età di base, tra i sei e i tredici-quattordici anni, gli anni in cui il talento va intercettato e forgiato, anche con metodologie diverse rispetto al passato. Il problema è che adesso potremmo intercettarlo un po’ meno, perché in questo periodo storico ci sono fortunatamente anche tantissimi altri sport, su tutti il tennis, che stanno catalizzando l’attenzione delle giovani leve. L’Italia ha un Dna calcistico, come Brasile, Argentina o realtà più piccole come Uruguay e Croazia: i talenti ci saranno sempre. L’importante è saperli vedere, saperli forgiare e non soffocarli»

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