Sabatini: «Politano un modello per i talentuosi in Serie A, i sacrifici tattici di Nico Paz e Dominguez si ispirano a lui»

Su Instagram: «Il suo sacrificio costante e le rincorse vertiginose che garantisce. Anche Yildiz è predisposto per raggiungere questo modello»

Sabatini

As Roma 07/02/2020 - campionato di calcio serie A / Roma-Bologna / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Walter Sabatini

L’apporto tattico di Politano in questo Napoli è un argomento di profondo dibattuto, tra chi ne contesta la poca vena realizzativa e chi sottolinea l’equilibro che garantisce facendo praticamente a tutta fascia. Sulla questione, è intervenuto Walter Sabatini con una storia Instagram.

Le parole di Sabatini e il modello Politano

Ecco cosa scrivi Sabatini su Instagram

“I giocatori di talento del campionato italiano devono ringraziare Politano che con il suo sacrificio costante e le rincorse vertiginose che garantisce alla squadra costituisce il modello da emulare per i ragazzi che hanno le stesse qualità tecniche. È così per Nico Paz che già fornisce spontaneamente questa caratteristica (magico), per Dominguez del Bologna che lo fa in larga parte e dovrà essere così per Volpato del Sassuolo, i suoi droni telecomandati e carezzevoli tocchi del pallone devono essere integrati dalle qualità rappresentate dal modello in questione. Anche Diouf dell’Inter quando sarà impiegato dovrà acquisire queste risorse del modello Politano. Dovrà essere così persino per Mout del Monza primavera quando e se sarà impiegato in prima squadra. Ce ne sono alcuni altri che non cito sta mattina per non proporre una filippica insopportabile ma lo farò senz’altro. Alla lista aggiungerei Yıldız che appartiene di diritto alla categoria del talento e che è ottimamente predisposto per raggiungere il modello citato.”

Sabatini: «I calciatori non sono tennisti, ho comprato ubriaconi che giocavano in modo straordinario»

Alla Gazzetta:

“Io ho preso giocatori che erano ubriaconi, però hanno giocato un calcio straordinario, quindi mi pare veramente molto limitativo dire che un calciatore si possa giudicare dal fatto che vada o meno in discoteca. Per me conta il fatto che sia leale, che capisca il senso della collaborazione, dell’altruismo, dell’onestà intellettuale. Il calciatore non è un tennista, un Sinner, che fa i conti solo con sé stesso o al massimo con il suo staff, ma deve confrontarsi sempre con un gruppo di persone all’interno del quale non sono le regole che ne stabiliscono la forza o la debolezza, ma tutta una serie di piccoli comportamenti legati a principi come altruismo, lealtà e generosità. E questo non lo scopri domandando a un giocatore se va in discoteca o se mangia la pizza tutti i giorni, ma magari notando se, quando un compagno sbaglia un passaggio, gesticola e muove il braccio per mandarlo a quel paese o se rientra per surrogare la distrazione di un compagno o se fa 40 metri per raddoppiare la marcatura”.

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