I Nazionali italiani guadagnano più del doppio di Irlanda, Galles e Bosnia messe assieme (Gazzetta)

La polemica della Gazzetta: non è che il divario degli ingaggi vale solo come alibi quando i nostri club perdono in Europa...

Gattuso, italiani

Mg Bergamo 05/09/2025 - qualificazione Mondiale 2026 / Italia-Estonia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Mateo Retegui

E dunque per andare ai Mondiali all’Italia tocca battere prima l’Irlanda del Nord e poi una tra Galles e Bosnia-Erzegovina. Favorita un po’ per tutti, la Gazzetta si sofferma su un dettaglio che nel calcio non è mai laterale: i soldi. La sproporzione di di mezzi che in teoria mette l’Italia e i Nazionali italiani su un’altra dimensione rispetto alle contendenti. Secondo la Gazzetta “l’analisi degli ingaggi percepiti dai convocati delle varie nazionali in questione rappresenta fedelmente le realtà da cui provengono i protagonisti degli spareggi mondiali”.

Lo stipendio dei Nazionali italiani a confronto con quelli delle avversarie

E’ una polemica che la Gazzetta argomenta così: “Se quando una big di Serie A affronta un top club europeo si evidenzia la differenza di ingaggi per rendere l’idea dell’impresa a cui si è chiamati, questa volta c’è la nostra Nazionale dall’altra parte, più ricca e forte di chi sicuramente farà di tutto per entrare nella storia contro una “grande” che troppo spesso si sente “piccola””.

Entrando nello specifico di Italia-Irlanda del Nord, “si nota subito come gli stipendi totali degli azzurri per poco non decuplicano il monte ingaggi dei britannici, 102 a 10,6″. Noi abbiamo Retegui pagato 16 milioni di euro più bonus, il capitano Donnarumma 12, Sandro Tonali 7. Il giocatore più pagato dell’Irlanda del Nord è il terzino del Liverpool Conor Bradley: 2,4 milioni annui, seguono Trai Hume e Daniel Ballard che superano il milione di ingaggio. Il resto è quasi non classificabile.

Passando all’eventuale finale dei playoff, il ragionamento è più o meno lo stesso: la Bosnia nel complesso è poco sopra l’Irlanda, “a circa 12 milioni di euro annui in totale, e i capofila sono due calciatori di Serie A: sia Sead Kolasinac dell’Atalanta che Edin Dzeko della Fiorentina si avvicinano a due milioni all’anno. I gallesi arrivano a quasi il doppio (23), spinti da altri protagonisti della Premier League: Ben Davies e Brennan Johnson del Tottenham Hotspur, Daniel James del Leeds United e giù a scendere”.

“I paperoni, insomma, siamo noi, che ci piaccia oppure no. E non possiamo fallire”, conclude la Gazzetta.

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