Per combattere la pirateria la Premier pensa ad un proprio canale streaming: “Premflix”
Per passare ad un canale di streaming personalizzato la Premier deve compensare 1,8 miliardi di euro di minori introiti dalle tv (Athletic)

Everton's English goalkeeper #01 Jordan Pickford saves a penalty from Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland during the English Premier League football match between Manchester City and Everton at the Etihad Stadium in Manchester, north west England, on December 26, 2024. (Photo by Darren Staples / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /
La pirateria nello sport, in particolare nel calcio, minaccia il modello economico della Premier League e la sicurezza dei ricavi televisivi. L’innovazione digitale e i servizi diretti al consumatore potrebbero essere una soluzione, ma i rischi finanziari sono significativi. Esperti e dirigenti discutono anche modelli alternativi, come sponsorizzazioni premium per rendere i contenuti accessibili gratuitamente. Ne parla il podcast di The Athletic The Underground World of Illegal Streaming, dove vengono analizzati la cultura e i retroscena criminali della pirateria, ma anche cosa potrebbe accadere se la situazione peggiorasse.
Nel Regno Unito il 9% di persone segue lo streaming illegale
“Negli ultimi sei mesi il nove per cento della popolazione adulta del Regno Unito ha seguito sport, prevalentemente calcio, tramite streaming illegali — l’equivalente di 4,7 milioni di persone, con lo stesso numero di persone che non lo hanno dichiarato o erano indecise.“Se altrove sono disponibili servizi migliori e c’è più innovazione e più scelta, allora i consumatori si muoveranno in quella direzione, anche se questo include la pirateria”, afferma Gareth Sutcliffe, ricercatore tecnologico presso Enders Analysis. Secondo lui, la situazione “è diventata molto acuta” e “si è sviluppata soprattutto in peggio negli ultimi anni”. “L’innovazione è una grande risposta alla pirateria”, continua Sutcliffe. “Risponde al fatto che le persone non vogliono solo l’accesso, ma potrebbero voler qualcosa di diverso perché si muovono più velocemente delle emittenti televisive o dei proprietari di contenuti stessi””.
La Premier dovrebbe compensare con lo streaming 1,8 miliardi di euro che arrivano dalle tv
Il fatto che la Premier League stia valutando una piattaforma diretta al consumatore in stile ‘Premflix’ è uno dei temi affrontati nel podcast. L’Athletic ha chiesto ai tifosi fuori dall’Emirates Stadium, casa dell’Arsenal, capolista della Premier League, quanto pagherebbero al mese se potessero guardare le partite, comprese quelle non trasmesse nel Regno Unito a causa del blackout del sabato alle 15:00, tramite un servizio ipotetico. Le risposte variavano da £15 a £60 (da 15 a 70 euro), e oltre.
“Non credo che ci sia un prezzo. Se fosse disponibile, la gente lo pagherebbe”, ha detto un tifoso. Tutti quelli intervistati hanno accolto positivamente l’idea. “Sarebbe un’idea assolutamente geniale — è proprio quello che ci vuole”, ha commentato un altro. Se dovesse partire come servizio esclusivo per il Regno Unito, la Premier League dovrebbe sostituire le 1,6 miliardi di sterline (1,8 miliardi di euro) che riceve a stagione tramite gli accordi di trasmissione con Sky e TNT Sports con i ricavi degli abbonati. Cinque milioni di persone che pagano £26 ciascuno o 10 milioni a £13 coprirebbero la cifra, ma il modello diretto al consumatore implica anche costi aggiuntivi.
Come possono permettersi di abbandonare la TV lineare quando vale così tanto?”, afferma Rick Parry, ex CEO della Premier League e ora presidente della English Football League. Il valore dei diritti televisivi esteri è aumentato del 27% nell’ultimo ciclo, quindi il costo di infrastrutture aggiuntive e di un servizio clienti operativo potrebbe essere compensato. Ma i club, come ricorda Parry, non amano il rischio e non possono operare senza la sicurezza dei ricavi televisivi. Il debito lordo della Premier League nel 2023-24 era di 4,7 miliardi di sterline, nonostante i club avessero ricevuto 2,8 miliardi tramite introiti televisivi nazionali, pari al 44% dei ricavi complessivi; per nove squadre, i ricavi TV rappresentavano il 70% o più dei guadagni della stagione.
Come affrontare un calo dei ricavi derivante dalla pirateria o da un nuovo modello diretto al consumatore? “L’ammortizzatore sono gli stipendi dei giocatori. Proprio come sono aumentati in linea con i valori dei diritti televisivi, ora possono diminuire. Non credo che questo influenzerebbe i tifosi in un modo o nell’altro. (L’attaccante del Liverpool Alexander) Isak percepirebbe 100.000 sterline invece di 400.000, ma sarebbe comunque in Premier League”, afferma Mitchell.











