Pasticcio stadio anche a Firenze: nuovi ritardi nei lavori del Comune e Commisso ci sta ripensando
Il Corriere Fiorentino ricostruisce lo scontro tra Comune e club: la curva Fiesole non sarà pronta neppure ad agosto 2026 per il centenario della società

Cm Basilea (Svizzera) 18/05/2023 - Conference League / Basilea-Fiorentina / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Rocco Commisso
La Fiorentina si prepara a festeggiare il centenario, ma il restyling dello stadio Artemio Franchi subisce nuovi ritardi: la curva Fiesole non sarà pronta neppure ad agosto 2026, come annunciato dalla sindaca di Firenze, Sara Funaro, e il completamento del primo lotto dei lavori slitta ai primi mesi del 2027. La notizia ha suscitato malcontento all’interno del club e ha spinto il presidente Rocco Commisso a rimettere in discussione il proprio coinvolgimento nel progetto.
Caso Franchi: la ricostruzione della vicenda
Ecco cosa scrive il Corriere Fiorentino:
“Per problemi tecnici la nuova curva Fiesole non sarà pronta neppure per agosto 2026, nel mese in cui la Fiorentina compirà 100 anni. I lavori, dice la sindaca Funaro, dovrebbero «chiudersi nei primi mesi del 2027». Una notizia che ovviamente non ha lasciato indifferente la Fiorentina, che ha espresso «malcontento» e soprattutto ha rimesso in dubbio il suo coinvolgimento”.
E ancora:
“All’origine del ritardo ci sono criticità nel primo lotto dei cantieri, che hanno provocato slittamenti del cronoprogramma. Non è escluso, nonostante le rassicurazioni di Palazzo Vecchio, che il nuovo Franchi possa debuttare dopo il 2029. Funaro spiega: «Mi era stato consegnato un cronoprogramma intermedio dove l’auspicio era quello di concludere gli interventi in curva Fiesole ad agosto 2026 per il centenario. Purtroppo ci sono stati dei ritardi».”
Sulle cause dei ritardi:
“Tra le principali cause dei ritardi ci sono problemi legati alle strutture in acciaio della copertura e alla realizzazione dei pali, che hanno richiesto di passare da pali ad elica a pali trivellati a causa del sottosuolo di Campo di Marte”.
A questa notizia la Fiorentina ha reagito in due modi. Con un comunicato ufficiale e con la reazione di Commisso che il Corriere Fiorentino riporta in un retroscena.
Ecco il comunicato:
Acf Fiorentina, in merito alla nota di oggi del Comune di Firenze sullo Stadio Franchi, precisa che il Comune ha fornito nei giorni scorsi informazioni riguardanti l’avanzamento dei lavori ed i ritardi che sono già previsti a fine 2026. Il Club non può che esprimere malcontento e sorpresa vista la disponibilità mostrata da sempre come, per esempio, aver lasciato libero lo stadio da fine maggio a metà settembre di quest’anno.
Sono stati illustrati anche ulteriori e possibili attività per la seconda parte dei lavori che, al momento, potrebbero comunque prevedere alcuni mesi lontani dal Franchi. Scenari che non possono che generare preoccupazione e dispiacere. Alla luce degli ultimi elementi forniti, come già comunicato al Comune, le condizioni per un eventuale coinvolgimento della Fiorentina nel progetto dovranno essere nuovamente valutate. Rimane ancora l’enorme dispiacere per non essere riusciti a portare a termine con i precedenti interlocutori il Nuovo Franchi che, nel 2019, il Presidente Commisso avrebbe voluto realizzare a proprie spese dovendo poi prendere atto che ciò non è stato mai permesso.
La reazione di Commisso
Il Corriere Fiorentina ha quindi un articolo di retroscena, con la reazione del presidente della Fiorentina Rocco Commisso alla notizie del ritardo nei lavori.
“Rocco Commisso, dagli Stati Uniti dove è in convalescenza, non ha preso bene la notizia. La prima reazione è stata: «Cosa stanno combinando?». Ai dirigenti ha chiesto di rivalutare subito cosa fare e se e come entrare nel progetto Franchi. Il comunicato viola esprime malcontento e stupore e sottolinea che le condizioni per un eventuale coinvolgimento della Fiorentina nel progetto dovranno essere nuovamente valutate”.
“Ad avvisare Commisso è stato il direttore generale viola Alessandro Ferrari, più o meno una settimana fa, un attimo dopo che la sindaca aveva avvertito il dirigente delle novità. Commisso, proprio dalle pagine di questo giornale, da circa un anno si è detto «pronto a intervenire» economicamente sullo stadio, a patto di avere tempi certi di realizzazione e controllo totale del lotto 2 dei lavori, che tra le altre cose prevede la copertura totale dell’impianto.
“La promessa non mantenuta di aprire la Fiesole adesso cambia le carte in tavola, anche perché nelle stanze viola si chiedono: chi ci garantisce che il primo lotto finirà davvero a inizio 2027? E ancora, visti i ritardi già accumulati nonostante i 4 mesi estivi senza partite, siamo sicuri che il Franchi sarà pronto per il 2029? E la capienza promessa dei 34 mila nel 2026, che fine fa?”
Non basta, però. Perché nel comunicato viola di ieri c’è anche un riferimento a un eventuale trasloco che la Fiorentina (e i suoi tifosi, già furenti sui social ieri sera) vorrebbe scongiurare: «Sono stati illustrati (dal Comune, ndr) anche possibili attività per la seconda parte dei lavori che, al momento, potrebbero comunque prevedere alcuni mesi lontani dal Franchi. Scenari che non possono che generare preoccupazione e dispiacere».