Elogio di Mbappé il figlio delle banlieue che rifiuta il linguaggio da caverna dello spogliatoio (El Paìs)
L'intervista concessa a Valdano a Movistar+. «Non ripete le sciocchezze dei calciatori, è profondo, mai banale». È nato in quella parte di Parigi che in teoria non dovrebbe contare

(FILES) Real Madrid's French forward #09 Kylian Mbappe looks on from the bench during the UEFA Champions League football match between Lille LOSC and Real Madrid at the Pierre Mauroy Stadium in Villeneuve-d'Ascq, northern France, on October 2, 2024. Kylian Mbappe is being investigated for rape by Swedish police, according to a newspaper report in Sweden following a visit by the Real Madrid star to Stockholm, which Mbappe denounced as "fake news". (Photo by Sameer AL-DOUMY / AFP)
Elogio di Mbappé il figlio delle banlieue che rifiuta il linguaggio da caverna dello spogliatoio (El Paìs)
El Paìs, con Daniel Verdù, torna sull’intervista che Mbappé ha concesso domenica sera a Jorge Valdano a Movistar+. E pare dalla frase che Valdano gli ha detto: «Devi rilasciare più interviste, la gente ne ha bisogno».
Verde, nel suo racconto dell’intervista, parte dal Périphérique, il boulevard che circonda Parigi e che – come scrive – “è metafora di una divisione, di un cliché, che sottolinea le due Frances. I ricchi, i bianchi, i miti e i riti della grande Repubblica a parte. Dall’altro, il corpaccione della città, l’immigrazione, la criminalità. E così rimarrebbe nell’immaginario se non fosse per il fatto che a volte irrompono voci come quella di Mbappé”
Mbappé è nato a Bondy, a circa 12 chilometri dal centro di Parigi, a 36 minuti di metropolitana dal Museo Pompidou.
Scrive El Paìs:
“Essere il figlio di Bondy è oggi essere il rampollo di quella Francia postcoloniale vaga, diversa e resiliente che è nata tra i cumuli di cemento della banlieue. È anche una roccaforte, fino ad oggi, contro l’ultra-destra”.
El Paìs ricorda la frase di Kylian nella sua intervista a L’Equipe: “«Se non avessi avuto questa passione, il mondo del calcio mi avrebbe disgustato molto tempo fa», ha detto, mostrando più che mai quella dissonanza tra chi è e ciò che il mezzo in cui lavora è diventato”.
Mbappé non ha mai negato la sua relazione con un modello transgender
Prosegue Verdù:
“Non c’è traccia nel pubblico Mbappé di invidia o egomania. Valdano gli chiede di Lamine Yamal, il giocatore che oscura il suo sbarco in Spagna, e lo difende. Bisogna essere pazienti con lui, lasciarlo in pace.
Mbappé è stato brevemente legato a Inés Rau, un modello transgender. E non ha mai negato che fosse vero. Per cosa. Non ha alcuna rilevanza in sé, ovviamente. Ma parla anche di quanto poco gli importi del dogmatismo primitivo e conservatore del mondo del calcio. La caverna degli spogliatoi. E le sciocchezze di cui un atleta dovrebbe parlare sul campo”.
Verdù ricorda anche le critiche che Mbappé ha ricevuto più di un anno fa dopo essersi schierato contro l’estrema destra alle elezioni francesi.
Disse: «Sono contro gli estremismi, dividono. Ci sono giovani che si astengono, voglio mandare loro questo messaggio. La loro voce cambia le cose. Voglio essere orgoglioso di difendere un paese che rappresenta i miei valori. Questo è più importante della partita di domani, perché la situazione nel paese è diversa. Credo nei valori della commistione, della tolleranza e del rispetto».
“Ha ricevuto molte critiche, soprattutto dall’estrema destra. E allora? “Avere idee causa nemici?”, gli chiede Valdano. “Fai le cose che secondo te sono giuste.” Anche se alcuni preferirebbero che restasse tranquillo, dall’altra parte del Périphérique”.