Italia Under 21, Baldini: «Turnover? Non esiste in questa squadra»
In conferenza alla vigilia della sfida con l'Armenia: «Non si può parlare di turnover anche perché con cinque cambi a disposizione ormai a calcio non si gioca più in undici ma in sedici»

Cm La Spezia 05/09/2025 - qualificazione Europeo 2027 / Italia-Montenegro / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Silvio Baldini
Reduce dalla vittoria contro la Svezia, l’Italia Under 21 tornerà in campo a Cremona (domani, ore 18:15) per affrontare l’Armenia nella gara valida per le qualificazioni agli Europei del 2027. Alla vigilia della partita, il Ct Silvio Baldini è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto della situazione in casa azzurra.
Le parole di Silvio Baldini
«La squadra si è preparata benissimo. Abbiamo un gruppo di ragazzi fortissimi e straordinari, che hanno voglia di stare e giocare insieme. Sono maturi e allo stesso tempo consapevoli che per raggiungere certi traguardi bisogna metterci dedizione e passione. Sono sereno e molto fiducioso, ma al tempo stesso dobbiamo ripartire da zero, senza pensare alla partita di Cesena con la Svezia: non possiamo permetterci di sbagliare prestazione, bisogna ripetersi contro chiunque dando sempre il massimo», ha detto Baldini.
Sulla difesa di “ferro” e sul tema turnover: «Se abbiamo subito pochi gol è perché tutta la squadra lavora bene. Sicuramente parte del merito è della difesa, ma quello che dico sempre è che il primo che detta i tempi di pressioni e difende è l’attaccante. In questa squadra il turnover non esiste, non si può parlare di turnover: siamo una squadra affiatata che si vuole bene e ognuno sarà importante, anche perché con cinque cambi a disposizione ormai a calcio non si gioca più in undici ma in sedici».
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Dalle 67 bestemmie e i calci in culo, alla guida dell’Under 21. Una scelta coerente con quella di Gattuso
Dopo Rino Gattuso ct della Nazionale, ecco Silvio Baldini all’Under 21. Gravina e Buffon hanno chiuso un cerchio nel nome di una certa coerenza: hanno scelto due persone tranquille.
Gravina dice di aver “affidato la panchina della Nazionale Under 21 a un ottimo allenatore, una persona di valore e di valori. Baldini ha qualità umane e conoscenze tecniche per far fare un importante salto di qualità agli Azzurrini. Il nostro obiettivo principale è la partecipazione alle Olimpiadi di Los Angeles, per questo ho condiviso con Maurizio Viscidi e Gianluigi Buffon la necessità di affidarci a una guida esperta in grado di costruire un progetto di medio-lungo termine”.
E lo stesso Baldini si dice giustamente entusiasta: “Sono felice ed emozionato. Vestire l’azzurro è un grande orgoglio, proverò a trasmettere ai ragazzi questo forte senso di identità e di appartenenza”. Come figura di garanzia nello staff hanno piazzato come vice Andrea Barzagli.
Perché Baldini è pur sempre quello delle 67 bestemmie messe a referto dall’arbitro ai tempi dell’Empoli, in una partita contro la Salernitana. O quello che prese letteralmente a calci nel sedere Di Carlo. O ancora quello che dopo la promozione del Pescara espresse il suo giudizio sulle difficoltà della Nazionale, così: “C’è Spalletti, c’è Conte, c’è Lippi, c’è Capello. Il problema è che creano una generazione di persone che non sa più nemmeno che cos’è la bandiera italiana, che cosa vuol dire indossare la maglia azzurra, perché la nazionale vera – come quella del 1982 che ha vinto con Scirea, con Tardelli, con Conti, con Graziani, con Rossi – non avrebbe perso con la Norvegia. Se i dirigenti non capiscono certe cose daranno sempre ragione ai lestofanti“.
Baldini passerà anche alla storia per essere l’ultimo allenatore dimissionario del calcio, che in una intervista a Giancarlo Dotto dettò delle vere e proprie perle: “Il futuro è la mia decadenza, io voglio vivere intensamente il presente, essere quello che devo essere. Quando verrà la decadenza insopportabile del corpo farò come i cani e i capi indiani. Mi allontanerò, andrò a morire per i fatti miei in montagna. La Signora vestita di nero verrà a prendermi e io l’aspetterò. Cercherò di ammaliarla con le parole. Le dirò che non ho rimpianti. Che non mi è mancato niente”.