Nela: «Sono entrato al Genoa con una raccomandazione. Il cancro? Sono stato più fortunato dei miei amici calciatori»
Al CorSera: «L’unica cosa che mi porto dietro è la stupidaggine della gente che mi dice: “Non c’erano dubbi che con quel fisico ne venissi fuori”».

Db Milano 11/04/2024 - Europa League / Milan-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sebino Nela
L’ex calciatore di Roma e Napoli, Sebino Nela, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera dove ha raccontato la sua carriera e la lotta affrontata contro il cancro.
L’intervista a Sebino Nela
Gli inizi al Genoa…
«Ero tifoso rossoblù, come mio papà: ero magro e mi hanno scartato. Sono entrato con una raccomandazione, Uìun amico di mio padre, tifoso del Genoa: “Ci penso io”. Il primo campo in erba l’ho visto quando ho esordito in serie B: ho sempre giocato sulla terra, sulla pozzolana».
Poi ha iniziato a guadagnare…
«Ho ritrovato il primo contratto con la Roma: 40 milioni lordi di lire. I miei genitori hanno smesso di lavorare. Il momento più bello della vita è quando ho portato a casa il premio in denaro dopo l’esordio con il Genoa: papà si è messo a piangere».
Una persona timida, come lei, nel calcio: come fa?
«Lavorando in silenzio. All’inizio parlavo poco. La storia è cambiata nel secondo anno di Roma, la stagione dello scudetto, 1982/83. Ho capito immediatamente che cos’era la Roma. Le tifoserie rivali ci insultavano in tutti i modi: mi raddoppiavano le energie».
Poi la finale di Coppa dei Campioni persa con il Liverpool, l’anno successivo…
Nela: «Quella sconfitta l’ho digerita bene. È stata peggio quella con il Lecce che ci è costata lo scudetto due anni dopo».
Venditti le ha dedicato la canzone “Correndo correndo”…
«Eravamo in ritiro a Montecatini, l’ha suonata al piano. Era diversa rispetto alle sue canzoni d’amore. La ascolto almeno una volta al giorno».
Il cancro al colon: come l’ha affrontato?
«Noi calciatori viviamo di obiettivi, una partita dopo l’altra. Con la malattia ho fatto così. Passavo cinque ore in bagno tutte le notti con i dolori di stomaco dopo la chemio. Mi sono detto: “Cerchiamo di stare in bagno quattro ore. Poi tre e mezzo, poi tre”. Ha funzionato. L’unica cosa che mi porto dietro è questa stupidaggine della gente che mi dice: “Non c’erano dubbi che con quel fisico ne venissi fuori”. E allora tutti i colleghi che ho perso? Vincenzo D’amico, Paolo Rossi, Sinisa Mihajlovic, Gianluca Vialli. L’unica differenza tra me e loro è che io sono stato più fortunato».
I suoi interessi, adesso?
Nela: «Mi piacerebbe parlare con un Maori in Nuova Zelanda. Ma sto bene anche facendo una passeggiata al mare, sul litorale laziale. Mi piace leggere di politica e geopolitica. Gioco a scacchi».
Chi vince lo scudetto?
«Il Napoli ha tutto per riconfermarsi, l’Inter è la squadra che gioca meglio, il Milan può essere la mina vagante».