Inter e Atletico Madrid ora in campo in Libia con almeno 3 milioni in tasca, anche se i governi sconsigliano viaggi lì
Il Times: il Barcellona ne avrebbe intascati 5, ma ha rifiutato. L'Atletico ne incassa 3. L'Inter non ha voluto dirlo. È un'amichevole per promuovere il calcio e la Libia. Si gioca alle 18.20

Cm Verona 23/11/2024 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Inter / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta
Durante la pausa per le nazionali, la maggior parte dei club europei approfitta del calendario per rifiatare, allenarsi o organizzare amichevoli a scopo commerciale. Non sarà così per Atletico Madrid e Inter, che si stano affrontando in Libia, a Bengasi (orario d’inizio ore 18.20), per la Reconstruction Cup – Fdrl Trophy. Un’amichevole dal sapore insolito e dai contorni geopolitici significativi. Lo scrive Il Times:
“Il match si disputa al Benghazi International Stadium, impianto da 42.000 posti recentemente ristrutturato. In campo ci saranno anche stelle come Antoine Griezmann, Henrikh Mkhitaryan, Koke e il portiere Yann Sommer. Inizialmente, l’invito era stato rivolto anche al Barcellona, che però ha declinato per motivi di sicurezza, restituendo un compenso di circa 5 milioni di euro già ricevuto dagli organizzatori”.
Atletico – Inter un’amichevole “politica”
Prosegue il prestigioso quotidiano britannico:
Dietro l’iniziativa c’è il Libya Development and Reconstruction Fund (Fdrl), ente statale per la ricostruzione guidato da Belgasem Haftar, figlio del generale Khalifa Haftar il leader militare che controlla la parte orientale del Paese. Secondo quanto riportato da Marca, l’Atletico Madrid riceverà circa 3 milioni di euro per la partecipazione, anche se il club non ha confermato la cifra. Non è noto l’accordo economico tra l’Inter e gli organizzatori. L’obiettivo ufficiale è promuovere la ripresa e l’immagine internazionale della Libia, un Paese che da oltre un decennio vive una situazione di forte instabilità politica e militare. L’evento porta con sé anche un chiaro significato simbolico: ospitare due club europei di primo piano in una città ancora segnata dalla guerra civile è un messaggio di “normalizzazione” che va oltre il calcio.
Il Barcellona ha detto no prima della proposta all’Inter
Fonti del Barcellona, citate da Athletic, hanno confermato che i blaugrana erano stati inizialmente invitati al posto dell’Atletico. Tuttavia, le preoccupazioni per la sicurezza e la difficoltà di formare una squadra competitiva — a causa dei tanti giocatori impegnati con le nazionali — hanno portato il club a rinunciare. Le giovanili erano impegnate in campionato meno di 24 ore dopo l’amichevole.
I legami storici tra la Libia e il calcio
Prosegue il Times:
Negli anni Duemila, Muammar Gheddafi cercò di usare lo sport come strumento diplomatico: nel 2002 la Supercoppa Italiana si giocò a Tripoli, mentre la compagnia petrolifera libica Tamoil compariva sulle maglie della Juventus. Lo stesso Saadi Gheddafi, figlio dell’allora dittatore, vestì le maglie di Perugia, Udinese e Sampdoria (con due presenze ufficiali complessive). Dopo la caduta del regime nel 2011, il Paese si è diviso in due amministrazioni rivali: a ovest, un governo riconosciuto dalle Nazioni Unite con sede a Tripoli; a est, la fazione di Haftar con capitale a Bengasi, dove si terrà la partita. Anche il campionato nazionale è spaccato: negli ultimi due anni le finali scudetto si sono giocate in Italia, considerate le condizioni di sicurezza precarie.
Le autorità di Stati Uniti, Spagna e Italia continuano a sconsigliare i viaggi in Libia per motivi di sicurezza, citando rischi legati a terrorismo, criminalità e conflitti armati. Entrambi i club hanno predisposto un piano logistico “a tempo minimo”: arrivo, allenamento leggero, partita e rientro immediato. Fonti dell’Atletico Madrid hanno comunque minimizzato i rischi, ricordando che a febbraio si era già disputata a Bengasi un’amichevole tra ex stelle come Samuel Eto’o, John Terry, Michael Owen, William Gallas e Dimitar Berbatov, senza incidenti.