Sharapova ora è una campionessa d’impresa: «Lavorava al futuro negli affari mentre vinceva»
A L'Equipe: "Investo in aziende. Lavoro con i miei beni e i miei soldi". L'agente: "Era come se avesse conseguito un master in economia mentre giocava a tennis"

Roma 17/05/2018 - Internazionali BNL d'Italia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Maria Sharapova
Maria Sharapova, 38 anni, ha avuto successo di nuovo. Prima il tennis, poi l’impresa. Investe. Brava, bravissima, dicono di lei. “Sono riuscita a destreggiarmi molto bene tra questi due mondi”, dice a L’Equipe. “Non ho mai dimenticato perché ho avuto queste opportunità. La risposta è stata che ho vinto”.
Dice che non gioca quasi più: “Purtroppo non ho tempo. Ma forse è una scusa, a dire il vero. Investo in aziende. Passo molto tempo a fare telefonate e ricerche. Incontro i fondatori, mi immergo nella loro attività per capirla. È una crescita a lungo termine? Sarò un socio silenzioso o un consulente? Tutto questo richiede settimane, mesi di verifica. Lavoro con i miei beni e i miei soldi. Sono nel consiglio di amministrazione di Moncler, quindi vado a Milano diverse volte all’anno. Ho ancora impegni con alcuni marchi come Nike, Aman Hotels, Stella Artois… Lavoro anche a diversi progetti di edilizia residenziale. Mi diletto in tutto”.
Ma “sono molto meno esausta di quando ero una giocatrice!”. Il suo agente, Eisenbud, dice che sapeva “che non avrebbe giocato a lungo perché era diventata professionista a 14 anni e il suo gioco era molto impegnativo per il suo corpo. Quindi ci siamo sempre interessati alla vita dopo il tennis, con l’idea di farle vivere quante più esperienze possibili. Partecipava alle riunioni con i suoi sponsor o con la sua agenzia pubblicitaria, poneva le domande giuste, prendeva appunti… In effetti, era come se avesse conseguito un master in economia mentre giocava a tennis. Si stava formando perché sapeva che un giorno avrebbe voluto far parte di quel mondo.”
Cinque anni dopo il suo ritiro, Sharapova segue ancora il tennis, “uno sport così complesso, pieno di storie. A volte, quando sono a un torneo e mi siedo sugli spalti, ho la sensazione di assistere a una versione ingrandita di ciò che ho vissuto. Ogni movimento, ogni momento, quelli che sai essere più importanti degli altri… E poi c’è qualcuno accanto a te che beve una birra. Vorresti dirgli: “Concentrati, guarda, questo è un punto chiave!”.
E poi c’è il suo rapporto con Serena Williams. Di odio, e solo oggi d’amicizia. “Nonostante tutti i nostri combattimenti in campo, nonostante le cose che ci siamo dette nelle conferenze stampa, c’è sempre stato molto rispetto tra noi”.