Postecoglou è quasi retrocesso con il Nottingham Forest e fa il filosofo: «Cosa c’è di male se una cosa è difficile»

La squadra è quattordicesima, un punto in più sulla zona retrocessione e non vince da sette gare (Times)

Postecoglou Tottenham

05 October 2022, Saxony, Leipzig: Soccer: Champions League, Group stage, Group F, Matchday 3, RB Leipzig - Celtic. Celtic coach Ange Postecoglou reacts on the sidelines. Photo: Jan Woitas/dpa (Photo by JAN WOITAS / DPA / dpa Picture-Alliance via AFP)

Settima partita senza vittorie del Nottingham Forest di Ange Postecoglou sconfitto 2-0 a Newcastle.  Mentre la Premier League corre, lui si chiede: “Cosa c’è di male se è difficile?” con la squadra quattordicesima e con un punto in più sulla retrocessione. La domanda posta in conferenza stampa era piuttosto semplice: «Se ti verrà dato tempo, riuscirai a ribaltare la situazione?» C’è stato un sospiro, anzi più di uno, prima di una risposta inizialmente sarcastica. Ne parla Il Times.

Per Postecoglou il Nottingham è una opportunità

«No! No, è una causa persa», ha scherzato. «Sul serio, cosa c’è di male se una cosa è difficile? Perché vogliamo che tutto ci arrivi già impacchettato per bene? Quello che sto dicendo — e non è una critica, non prenderla nel modo sbagliato — è che ormai appena qualcosa va storto si dice subito: “È finita, cambiamo tutto, distruggiamolo.” Tutto ciò che va sistemato, inevitabilmente, deve attraversare un momento duro. Non è un territorio sconosciuto per me. Lungi dall’essere una causa persa, io lo vedo come una grande opportunità. È per questo che ho accettato il ruolo. E lo credo ancora, più di prima. Ma bisogna accettare che ci sarà da lottare e soffrire.»

«Sono un combattente»

Postecoglou ha mostrato di non avere affatto gettato la spugna con il Nottingham. «Ho iniziato ad allenare in Australia a 32 anni, nel calcio semiprofessionistico, e ora sono in Premier League a 60. Davvero pensate che mi manchi fiducia o che non mi piaccia combattere? Non sono arrivato qui grazie alle mie conoscenze. Anzi, spesso mi sono cercato le battaglie. Anche da ragazzo, a scuola, sceglievo di affrontare chi sapevo che mi avrebbe battuto. È il tipo di persona che sono. E mi sta bene così. Capisco perfettamente che faccia parte dello spettacolo della Premier League avere sempre un allenatore sotto i riflettori. Lo accetto. È il mio turno. Come la maggior parte dei tecnici, in realtà ci piace questa parte. Mi sorprenderebbe se ci fossero molti allenatori che non si godono una sfida come quella che ho adesso.»

«Amo lottare su ogni cosa»

Postecoglou, continua il Times,  è già il terzo allenatore in quattro anni di gestione del magnate greco, e se il proprietario dovesse vacillare, lo spirito mostrato dal tecnico potrebbe comunque salvarlo. Rispondendo a una domanda sul fatto che avesse lasciato il campo separatamente dai giocatori, ha aggiunto ironicamente: «Se si vogliono trovare segnali, li si trova sempre. Guardate, oggi ho anche indossato una giacca diversa! Non leggete troppo le cose, davvero. È un gioco divertente, no? Questa settimana tocca a me, forse avete ragione e tra poco sarò via. La prossima settimana toccherà a qualcun altro, fa parte del circo. Non mi importa! Amo la situazione in cui mi trovo, dove devo lottare per ogni cosa. Se qualcuno vuole giudicarmi dopo tre settimane e mezzo, non posso farci nulla. Ma non c’è niente di male se le cose sono difficili — va bene così. Avevo un’alternativa: potevo essere sul divano a guardare la partita. Preferisco di gran lunga essere qui.»

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