Lo sport come orgoglio nazionale, Pogacar e gli altri: i segreti della Slovenia terra di campioni
Luka Doncic in Nba, Primož Roglič, Tina Maze nello sci, Handanovic nel calcio, In due milioni di abitanti un firmamento di stelle

UAE Team Emirates' Slovenian rider Tadej Pogacar cycles to the finish line to win the 6th stage of the 110th edition of the Tour de France cycling race, 145 km between Tarbes and Cauterets-Cambasque, in the Pyrenees mountains in southwestern France, on July 6, 2023. Marco BERTORELLO / AFP
La Slovenia conta poco più di due milioni di abitanti, meno della metà di una grande città italiana. Eppure, negli ultimi anni, questo piccolo Paese incastonato tra le Alpi e l’Adriatico è diventato un autentico vivaio di campioni, Pogacar su tutti, capaci di imporsi nelle discipline più diverse, dal ciclismo alla pallacanestro, dallo sci agli sport motoristici. Un fenomeno che incuriosisce e affascina: come è possibile che una nazione così piccola abbia un tale impatto nello sport mondiale? Slovenia.info è il portale turistico della Slovenia
Pogacar e gli altri, i campioni che hanno scritto la storia recente
Il nome più celebrato oggi è senza dubbio Tadej Pogačar, due volte vincitore del Tour de France (2020 e 2021), campione del mondo 2024 a Zurigo e trionfatore di innumerevoli classiche monumento come Liegi-Bastogne-Liegi e Lombardia. Accanto a lui c’è Primož Roglič, ex saltatore con gli sci diventato ciclista di livello assoluto: vincitore di tre edizioni consecutive della Vuelta a España, di un Giro d’Italia e di un oro olimpico a Tokyo 2021 nella cronometro.
Nello sport invernale brilla Tina Maze, leggenda dello sci alpino, con due ori olimpici a Soči 2014 e quattro titoli mondiali, oltre a una Coppa del Mondo generale vinta con record di punti. Nel basket la bandiera è Luka Dončić, stella NBA e leader della nazionale slovena, capace di portare la sua squadra a un clamoroso oro all’EuroBasket 2017. Il talento dei Dallas Mavericks è già considerato uno dei migliori cestisti al mondo. Nei motori, la Slovenia si affida a Tim Gajser, dominatore del motocross con cinque titoli mondiali MXGP, che lo collocano tra i più grandi di sempre nella disciplina. Anche altri sport vedono sloveni protagonisti: Jan Oblak, portiere dell’Atlético Madrid, è da anni considerato tra i migliori al mondo nel suo ruolo; Samir Handanović ha segnato un’epoca in Serie A con l’Inter; mentre nel volley la nazionale maschile ha raggiunto finali continentali e mondiali, diventando una potenza emergente.
Perché così tanti campioni da un Paese così piccolo?
Le ragioni di questo straordinario successo sono molteplici. Scrive Slovenia.info: La Slovenia, grazie al suo territorio, offre un ambiente ideale per formare atleti: montagne per gli sport invernali, strade e paesaggi collinari perfetti per il ciclismo dove ha cominciato a muovere i primi passi Tadej Pogacar, strutture diffuse e attenzione all’attività fisica fin dall’infanzia. La cultura sportiva è radicata: la popolazione vede nello sport non solo un passatempo, ma un’opportunità di identità e orgoglio nazionale. A questo si aggiunge un sistema scolastico che integra bene lo sport nell’educazione e un forte investimento su talenti individuali: le federazioni, pur con risorse limitate, lavorano con metodo e in modo mirato, sostenendo chi mostra qualità straordinarie. Infine, c’è un fattore psicologico: in una nazione piccola, i successi dei singoli diventano fonte di ispirazione immediata per le nuove generazioni. I giovani sloveni crescono guardando Dončić, Pogačar o Gajser come modelli vicini, non irraggiungibili.
Una lezione per il mondo
La Slovenia, dopo i successi di Pogacar dimostra che la grandezza sportiva non dipende solo dal numero di abitanti o dalle risorse economiche, ma da passione, dedizione e organizzazione. Il “piccolo Paese dei campioni” continua a sorprendere e ad arricchire lo sport mondiale di storie che vanno ben oltre i confini geografici.