De Laurentiis: «Nel Napoli c’è ancora qualcosa da sistemare, i nove acquisti devono giocare e assimilarsi con gli altri»

Alla Gazzetta: «Contro il Pisa non ho mai avuto paura. Tra le anti-Napoli, oltre alle solite tre, aggiungerei l'Atalanta e la Roma che si è rinforzata».

De Laurentiis

In occasione del Capalbio Film Festival, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport.

De Laurentiis: «Nel Napoli c’è ancora qualcosa da sistemare»

Il Napoli conquista anche il box office?

«Abbiamo cominciato a farlo uscire alle ore 20 e questo è ancora più sorprendente. Però i napoletani in Italia sono tanti e la passione per il calcio è esplosiva». 

Chi è l’anti-Napoli?

«Sono sempre le solite tre del nord [Milan, Inter, Juventus, ndr.], alle quali possiamo aggiungere un’Atalanta e una Roma che si è molto rinforzata con Gasperini. Quest’anno il campionato è estremamente combattivo e sarà anche molto divertente.»

La partita col Milan come la vede?

«Sempre bene, io tifo per me stesso. Che vinca il migliore.»

Col Pisa sono tremate un po’ le gambe?

«No, mai. Anche perché il Pisa è gestito da un amministratore delegato che veniva dal cinema e che è un mio grandissimo amico. Anzi, complimenti a lui e al Pisa.»

Nel Napoli c’è ancora qualcosa da sistemare?

«Tutte hanno sempre qualcosa all’inizio, soprattutto quando ci sono nove nuovi acquisti e quindi bisogna farli giocare e farli assimilare con gli altri».

Il presidente del Napoli presente alla prima del film “Ag4in”

«Il calcio deve trovare una nuova strada, com’è oggi concepito in Italia ed in molti paesi in Europa è destinato a morire. Alla lunga non potrà sopravvivere e sopportare i costi attuali. Mi auguro che ci sia una possibilità di rivedere l’organizzazione dei campionati. Oltre a fare in modo che i ragazzini e i giovani non si distraggono come oggi fanno, guardando soltanto gli highlights perché durante le partite smanettano, non hanno tempo per vedere quello che loro giudicano lento e noioso e appartenente al passato. Questo dovrebbe farci riflettere su come il calcio cambia in fretta. Forse si fa così per far vivere comodamente chi occupa qualche posto istituzionale e ha paura che il giocattolo gli si rompa tra le mani? Questo non sarebbe giusto e corretto pet i tanti milioni di tifosi che vogliono un gioco più moderno».

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