Manchester United: sesto bilancio in rosso consecutivo. In dieci anni ha speso sul mercato 1,77 miliardi di euro
Nonostante il fatturato record e i tagli al personale. Negli ultimi sei anni ha perso oltre 400 milioni di sterline. L'esonero di Ten Hag è costato 12 milioni di euro

A photograph taken on February 4, 2024 shows a billboard depicting INEOS Chairman and Manchester United shareholder Sir Jim Ratcliffe, near Old Trafford stadium, in Manchester. (Photo by Paul ELLIS / AFP)
Il Manchester United ha chiuso il sesto bilancio consecutivo in rosso, nonostante il fatturato abbia superato gli 800 milioni di euro anche senza la partecipazione alla Champions League. In settimana, il club inglese ha reso noti i conti dell’esercizio al 30 giugno 2025 chiuso con una perdita pari a 33 milioni di sterline (circa 38 milioni di euro), rispetto al rosso di 113,2 milioni di sterline del 2023/24. Complessivamente, negli ultimi sei anni la società d’oltremanica ha registrato perdite per oltre 400 milioni di sterline.
Monte ingaggi giù: lo United scavalcato dall’Arsenal
Il Times ha sottolineato un passaggio storico: per la prima volta dall’avvio della Premier League, il monte ingaggi dello United è sceso sotto quello dell’Arsenal. La spesa per stipendi è calata del 14%, passando da 364,7 milioni di sterline (ossia 430 milioni di euro) a 313,2 milioni di sterline (370 milioni di euro). A incidere sono state le partenze di giocatori con contratti pesanti come Marcus Rashford e Antony, oltre alla cura dimagrante imposta da Sir Jim Ratcliffe. Risultato: oggi lo United è solo il quinto club per spesa salariale, dietro Manchester City, Liverpool, Chelsea e Arsenal.
Cessioni e nuovi acquisti: i nomi chiave
Athletic sottolinea: Le cessioni hanno portato respiro alle casse, con Scott McTominay, Mason Greenwood e Aaron Wan-Bissaka venduti per £69,8 milioni (82,3 milioni di euro), a cui si sono aggiunti altri £75,7 milioni (89,3 milioni di euro) grazie alle partenze di Alejandro Garnacho e Antony, più percentuali su Elanga, Carreras e Oyedele.
Sul fronte acquisti, invece, lo United ha speso un record di 343 milioni di sterline (404,7 milioni di euro) in cartellini, portando a Old Trafford dieci giocatori: Sesko, Mbeumo, Cunha, Yoro, Ugarte, de Ligt, Zirkzee, Dorgu, Lammens e Mazraoui. L’esborso netto di 273,2 milioni di sterline (322,4 milioni di euro) rappresenta uno dei peggiori saldi della storia del calcio inglese.
Il saldo netto negativo di 273,2 milioni di sterline (322,4 milioni di euro) nel 2025 rappresenta un nuovo record societario, il terzo più alto della storia del calcio inglese, portando il saldo decennale oltre 1,5 miliardi di sterline (1,77 miliardi di euro). Numeri che sarebbero meno dolorosi se fossero stati accompagnati da successi sportivi.
Ten Hag, Ashworth e i costi straordinari
Sul bilancio hanno pesato anche gli errori gestionali. L’esonero di Erik ten Hag e del suo staff è costato 10,4 milioni di sterline (12,3 milioni di euro), meno di quattro mesi dopo il rinnovo del contratto. A questi si è aggiunta l’uscita del direttore sportivo Dan Ashworth, con un costo di altri £4,1 milioni (4,8 milioni di euro). In totale, le spese straordinarie ammontano a £36,6 milioni (43,1 milioni di euro), neutralizzando in parte i risparmi ottenuti dal taglio degli stipendi.
Debiti e finanziamenti: la parte più critica
Il debito lordo del club ha raggiunto £750,2 milioni (€885,2 milioni), vicino ai massimi storici, nonostante l’iniezione di capitale da £238 milioni (€280,8 milioni) garantita da Ratcliffe. Lo United ha fatto largo uso delle revolving credit facilities (Rcf), linee di credito che sono state portate fino a £350 milioni (€413 milioni). A fine giugno, il club aveva già utilizzato £265 milioni (€312,7 milioni). Solo di interessi, la società ha pagato £35,7 milioni (€42,1 milioni) nell’ultima stagione. Anche il debito netto per trasferimenti è cresciuto, arrivando a £344,5 milioni (€406,5 milioni), pari al 52% dei ricavi: un livello molto rischioso in termini di sostenibilità.
Investimenti e segnali di rilancio nel Manchester
Nonostante i problemi, il club ha iniziato a investire nelle infrastrutture. Nel 2024-25 sono stati spesi £44,7 milioni (€52,8 milioni), soprattutto per il rinnovato centro sportivo di Carrington, inaugurato ad agosto. È uno dei pochi segnali di costruzione a lungo termine, accanto al ridimensionamento del monte ingaggi.
Quale futuro per lo United?
Per il 2025-26 il club prevede per il Manchester United ricavi compresi tra £640 e £660 milioni (€755,2-778,8 milioni), in calo rispetto al record dell’ultima stagione, complice l’assenza da tutte le competizioni europee.
Come sottolinea l’esperto Kieran Maguire, tornare in Champions League è ormai vitale non solo per competere sul piano sportivo, ma anche per reggere il confronto finanziario con i rivali.