Tudor: «Su Koopmeiners c’è una fissazione che non capisco»

In conferenza stampa: «Vlahovic non è mai stato così in carriera. Mentalmente è sereno, meglio di così non potrebbe stare»

Db Torino 24/08/2025 - campionato di calcio serie A / Juventus-Parma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Igor Tudor

Vigilia di Juventus-Inter, il Derby d’Italia. In conferenza stampa l’allenatore bianconero Igor Tudor ha quindi analizzato la partita: «Sempre particolare dopo la sosta delle nazionali preparare la gara, perché si deve pensare giorno dopo giorno quando arriva, cosa aggiungere, cosa può fare, chi deve un po’ riposare, chi deve lavorare di più, sempre particolare questa prima partita. Le sensazioni sono positive, abbiamo fatto due allenamenti insieme. Io mi sento bene, positivo, si riprende da domani».

Tudor, alla vigilia di Juve-Inter ha percepito più motivazione nei suoi ragazzi?

Partita a parte, è chiaro che quando sono avversari più importanti sale anche la motivazione e diventa anche, dal punto di vista di preparazione per l’allenatore, di tenere tensione in modo più facile. Poi nell’arco di un anno, che sono 38 partite, tante volte mantenere questa motivazione contro tutte le squadre fa la differenza. Ben vengano tutte le partite, domani sicuramente una bella partita da giocare, due squadre forti, spero che la gente domani viene e si diverte, soprattutto quelli nostri.

Possiamo definire questa partita un po’ l’esame di maturità per compiere quel salto di consapevolezza nel valore di questa squadra?

«No, non c’è nessun esame, nessun salto, nessun niente, c’è una partita da giocare, c’è un percorso che questa squadra sta facendo ormai da 5-6 mesi e ha sbagliato pochissime partite. Conta questo, è una partita importante perché si gioca contro l’Inter, questo sì, è bello, poi non c’è nessuna particolarità da quel punto di vista che dice lei e che cambia questa partita, non so chi che cosa. È bello anche affrontarsi, vedere, misurarsi con una squadra che negli ultimi 4-5 anni in Italia è in assoluto la rosa più forte di tutte. Questa sì, è una squadra che viene dalla finale di Champions, è una squadra di giocatori di una certa età, hanno una certa maturità e esperienza, sono giocatori che tanto tempo giocano insieme, questi sono tutti valori importanti per una squadra».

Ci sono tre attaccanti centrali: David, Vlahovic e Openda. In prospettiva questa squadra potrà essere pronta per giocare con due attaccanti e chi ha le caratteristiche per fare la seconda punta?

«Una bella domanda, una bella osservazione, giusta, sono tre giocatori forti e io sono contento che li ho, finora abbiamo giocato sempre con un attaccante e due trequartisti, ora c’è un lavoro dietro di 5-6 mesi e ora sicuramente c’è da fare un lavoro, la parte mia è di sfruttare al massimo la rosa e la qualità che ho, questo vuol dire anche a volte giocare in modo diverso, ci vuole tempo, abbiamo questa cosa qua che è funzionato finora bene, è giusto che si va con questa cosa qua e poi con tempo bisogna anche pensare a altre cose, altre soluzioni.

Chi può giocare dove? Penso che Openda è un giocatore che ha bisogno di spazio, come ha detto anche lui è un giocatore che deve andare destra, sinistra, dove vuole, come primo. Jonathan può giocare dietro, anche a Lille, quando hanno giocato in due lui si è trovato anche ora in Nazionale ultimo come seconda punta, questo è un bene perché sono caratteristiche diverse loro due e Dusan invece come terzo secondo me può fare tutte e due cose, un po’ meglio magari avanti, però anche dietro a volte insieme può fare, vedremo con il tempo più avanti».

Oggi la Juve è più forte rispetto a quando è arrivato e può puntare più in alto?

«Io sono sempre contento, sono stato contento prima, sono contento anche ora, sono arrivati ora due ragazzi che ci danno una mano negli ultimi giorni, Openda subito e Doni invece non subito perché viene da un lungo periodo non giocato, ha giocato l’ultimo a dicembre, poi si è operato, poi non ha giocato mai una partita e ora è il momento che si deve riprendere fisicamente, alzare il livello di forza, di gambe, di polmoni. Prossime due non sarà convocato poi da Verona, lo mettiamo piano piano da Rosa, è un giocatore con le caratteristiche un po’ diverse, Openda invece è un ragazzo che sta bene, di qualità, di un buon livello, viene da squadre e campionati importanti. Openda invece sicuramente ci darà una mano».

Tudor su Koopmeiners:

«Secondo me da quando sono arrivato, almeno 10-15 domande su Koopmeiners ci sono sempre state. C’è una vera e propria fissazione su questo ragazzo che non capisco. Lasciamolo in pace: sta lavorando bene, è un ragazzo perbene, motivato, che ci tiene. Ha fatto due buone partite entrando dalla panchina e a Bergamo un’amichevole di grande livello. Ha qualità, fa bene, ma l’occhio su di lui è diverso. È normale che si parli e si commenti, fa parte della vita di un calciatore. Io però voglio sottolineare che lo vedo sereno e sulla strada giusta».

Dal punto di vista tecnico e societario, esiste ancora un gap tra voi e l’Inter?

«A livello societario non spetta a me rispondere. Posso parlare della squadra: rispetto l’Inter, ma non credo sia il momento per fare paragoni su chi sia più forte o favorito. Noi ci prepariamo al massimo con le nostre forze, giochiamo in casa e vogliamo continuare sul percorso che stiamo costruendo».

Come sta mentalmente Vlahovic dopo un periodo impegnativo? La risposta di Tudor:

«Lo vedo molto bene: i numeri parlano, non era mai stato così in carriera. È andato in Nazionale, ha segnato, si allena con intensità, i compagni gli vogliono bene e lui a loro. Mentalmente è sereno, meglio di così non potrebbe stare».

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Domani contro l’Inter, Tudor sarà contento se avrà visto cosa dalla sua squadra?

«Domani mi aspetto coraggio, compattezza e attenzione. Dobbiamo essere bravi nelle seconde palle, nella riaggressione, nella concentrazione sui piazzati, nel pressare alto quando serve e nello stare bassi quando necessario. Voglio vedere una squadra che rispetta l’avversario, ma che rispetta anche sé stessa, pronta ad andare a fare male e a giocare con convinzione. Le sensazioni della vigilia sono buone».

Tudor ritrova Chivu, l’unico che le ha fatto lo sgambetto in campionato da quando è alla Juventus. È uno stimolo in più? E come gestirà la fascia sinistra?

«Quella partita non c’entra con gli stimoli. Sulla sinistra posso contare su più soluzioni: Joao Mario, Kostic, McKennie e anche Cabal. Valuteremo chi scegliere in base all’equilibrio tra fase difensiva e offensiva. L’obiettivo non è solo fare bella figura, ma vincere. L’equilibrio è fondamentale: bisogna scegliere i giocatori giusti per essere solidi dietro e pericolosi davanti».

Openda può giocare? Qual è il suo ruolo ideale?

«Openda è forte quando ha spazio davanti. Può giocare sulla trequarti, a destra o sinistra, ma solo in un contesto di gioco più basso e di ripartenza. Se vogliamo fare un calcio di possesso, come stiamo provando da mesi, le sue caratteristiche si adattano meno. È un giocatore che ha bisogno di campo, non deve venire troppo incontro al pallone».

Come sta Bremer? Intende gestirlo tra Inter e Borussia, considerando che è la prima settimana con due partite?

«Valuteremo le sue condizioni, sapendo che abbiamo due impegni importanti ravvicinati. La gestione sarà fatta con attenzione per avere il massimo equilibrio tra recupero e prestazione».

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