Chivu: «Mi chiedete sempre le stesse cose. Vivo serenamente, sennò spreco energie»

In conferenza stampa: «Non sono qui per stravolgere tutto perchè questa è una squadra che è stata ai vertici del calcio italiano e europeo. Quando le cose non girano bene, bisogna solo lavorare sodo»

Chivu

Db Milano 25/08/2025 - campionato di calcio Serie A / Inter-Torino / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristian Chivu

Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, l’Inter torna in campo in uno dei match più attesi della stagione: il Derby d’Italia contro la Juventus. I nerazzurri, reduci dalla sconfitta con l’Udinese, cercano riscatto immediato allo Juventus Stadium per non perdere altro terreno in classifica.

La conferenza di Chivu

Si riparte dopo la sosta, come arriva la squadra?

«La squadra ha lavorato bene, quelli che erano qui, gli altri sono stati in Nazionale, e sappiamo che la Nazionale dal punto di vista mentale è un qualcosa che ti fa staccare e che ti dà anche energia. Oggi è il primo giorno che abbiamo tutto il gruppo a disposizione, l’importante è che stanno tutti bene e che sono pronti per giocare questa partita».

Questa è una partita che vale più dei 3 punti?

«Siamo ancora alla terza giornata, il bello del calcio è che prima o poi devi giocare questo tipo di partite. Le due squadre sanno l’importanza di questa partita, di quello che rappresenta il derby d’Italia. Ci vuole la mentalità, la serenità e l’energia giusta per capire i momenti e quello che sarà la partita».

Hai lavorato su quelle cose che erano migliorabili?

«Io non ho parlato di “difettucci” ma di certezze. Questa squadra ha certezze, sa fare determinate cose, ho parlato di togliere qualcosina che non mi era piaciuta ma io devo avere l’intelligenza di capire cosa può fare questa squadra senza perdere le certezze. Non sono qui per stravolgere tutto perchè questa è una squadra che è stata ai vertici del calcio italiano e europeo. Bisogna solo aggiungere qualcosina per far rendere questa squadra, per far sì che ritrovi la fiducia nei propri mezzi e avere l’energia e gli stimoli giusti per portare a buon fine quelli che sono gli obiettivi di questa squadra».

Akanji è pronto per questa sfida? Da cosa è nata questa operazione?

«Non è importante come si è arrivati ma che sia stato fatto. Akanji è un giocatore importante, di uno spessore internazionale ed è un valore aggiunto per questo gruppo come lo sono gli altri giocatori della rosa perché tutti devono dare il loro contributo. Sono molto felice dei giocatori che ho a disposizione perché per me questi 25 giocatori sono i migliori che ci sono in circolazione e sono contento di loro».

Chivu sulla gara con la Juve:

«Siamo consapevoli della lunghezza della stagione. E’ una maratona che dura 38 giornate. Sappiamo che la gara con la Juve è importante, ma è una partita. Ci sono alti e bassi in una stagione. Quando le cose non girano bene, bisogna lavorare sodo».

Atteggiamento meno sperimentale con la Juve?

«Noi abbiamo un’identità e portiamo avanti un lavoro. Poi bisogna capire i momenti del match e capire quando si possono fare determinate cose. A volte il piano della gara viene stravolto e vanno trovate soluzioni per reggere l’urto di quello che può succedere. L’obiettivo è sempre fare la partita e si trova la miglior variante di quello che si ha per metterla a disposizione del gruppo per essere dominanti, fare la prestazione e mettere l’avversario in difficoltà per ottenere il risultato».

Parma-Juve della passata stagione?

«Se non guardo il passato, non devo fare nemmeno paragoni. Col Parma ho battuto Tudor, ma erano squadre con obiettivi diversi. Questa Juve ha identità, ha fatto un mercato buono per le idee dell’allenatore, hanno ritrovato Bremer e arrivano da due gare vinte. Non si può paragonare quella partita di qualche mese fa. L’Inter deve essere dominante e le aspettative sono altissime. Ma questo non vuol dire che dobbiamo avere pressioni extra che possono condizionarci nella prestazione e nella lucidità. Mi affido a quello che sappiamo fare e all’orgoglio dei campioni e dei miei giocatori. Devono trovare mentalità, motivazione e orgoglio: cose che valgono più di qualsiasi tattica».

Le emozioni di Chivu:

«Ogni domenica mi fate questa domanda. Basta… Io vivo serenamente, perché altrimenti spreco energie. Ero così anche da giocatore. Sono consapevole di quello che ho fatto e che sto facendo, sia a livello tattico, sia fisico. Se inizio a vedere i fantasmi o che non hanno a che fare con la realtà, probabilmente faccio dei danni».

Su Calhanoglu:

«Io so quello che possono dare i miei giocatori e conosco il loro livello in ogni momento. Con Calha ho visto un ragazzo sempre motivato nonostante arrivi da un lungo infortunio che l’ha tenuto fermo per otre due mesi e un’estate non proprio serena. Ha scelto di restare con noi ed è pronto a darci una mano».

Riguardo il mercato:

«I miei giocatori sono i migliori e non guardo gli altri. Sono felice di lavorare con un gruppo di ragazzi molto motivati. Abbiamo portato anche qualche giovane nel gruppo e un po’ di energia e spensieratezza e motivazione in più».

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Su Bisseck:

«La gestione di un gruppo è la cosa più complicata per un allenatore. Bisogna tenere tutti motivati, perché tutti servono. Soprattutto con le competizioni europee. Servono energie. Bisseck è stato criticato, ma è facile criticare un giocatore che non ha mai avuto la possibilità di dare continuità alle sue performance. Se al primo errore viene messo al muro, non riuscirà mai a crescere e ad aumentare la sua autostima. E’ un ragazzo giovane. Ha fatto e farà errori. La scelta di Bisseck è stata fatta perché abbiamo bisogno di lui. Ha avuto anche un infortunio ed era importante dargli del minutaggio per quando sarà necessario fare delle rotazioni».

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