Cremonese, Vardy: «L’italiano al momento è un problema ma il calcio ha un linguaggio universale»
L'attaccante in conferenza: «L'obiettivo principale è la salvezza, ma era così anche col Leicester. In ogni partita cercheremo di dare il massimo, vedendo dove possiamo arrivare»

Madrid (Spagna) 12/04/2017 - Champions League / Atletico Madrid-Leicester / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Jamie Vardy ONLY ITALY
Jamie Vardy, nuovo acquisto della Cremonese, si è presentato quest’oggi in conferenza stampa, parlando dei propri obiettivi e del motivo per il quale ha scelto la Serie A.
Cremonese, le parole di Vardy
Di seguito le sue principali dichiarazioni:
«Quando si parlava della possibilità di venire in Italia ho considerato diversi fattori. In primis la famiglia. La tecnologia ci ha aiutato tanto perché ho fatto varie videochiamate con l’allenatore. Ho parlato con Nicola per 45-60 minuti e mi ha trasmesso la passione. Lavorerò per farmi trovare pronto quando il tecnico avrà bisogno di me. Sui social in estate ho mostrato di tenermi in forma, poi tornarmi ad allenare è stato incredibile. Gli allenamenti stanno dando bene, mi sento al top della forma fisica poi è chiaro che dovrò migliorare ancora. Già lunedì voglio giocare, ma deciderà il mister».
«Guardavo la Serie A sin da giovane, a casa. Tutte le partite del vostro campionato si potevano vedere in chiaro in Inghilterra. Si tratta di un campionato competitivo, tra i migliori al mondo. Magari è più tattico, ma ho già giocato con Maresca e so cosa significa. Ranieri? Non ho ancora parlato con lui, ma ha sempre speso belle parole per me e non voglio deluderlo. L’approccio con la città è stato fantastico. Mi avevano detto che era un posto fantastico e così è. Ho scoperto un po’ la città, sono salito sul Torrazzo, è stato divertente. Sarò più tranquillo quando si trasferirà la mia famiglia. La lingua è problematica al momento ma il calcio ha un linguaggio universale».
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«Obiettivo? Arvedi e Nicola mi hanno detto che si lotterà per la salvezza, così come fu col Leicester. Poi è chiaro che in ogni partita cercheremo di dare il massimo, vedendo dove possiamo arrivare. Nel calcio tutti possono battere tutti, ci alleniamo per questo. Ad inizio stagione nessuno credeva nella Cremonese, tutti la davano spacciata. A me piace far ricredere la gente. L’inizio è stato ottimo, ma non basta. Sarà lunga per salvarci. Non mi va di dire i club che ho rifiutato. Se penso all’Italia quale giocatore mi viene in mente? Del Piero. Indosserò la stessa maglia di Vialli, non sto più nella pelle, voglio far ricredere chi dubita di me».
«L’età per me è solo un numero, fin quando le gambe andranno continuerò senza problemi. Di Arvedi mi ha colpito l’umiltà, il suo impegno verso la città. Mi ha portato un libro su Cremona. Il suo obiettivo è la salvezza e farà di tutto per ottenerla. La mia famiglia è entusiasta di questa nuova avventura. Le prime vittorie mi hanno stupito ma ora viene il difficile».