Il new deal del Napoli di De Laurentiis: portare i giri del motore al limite eppure tenere i conti in ordine

Abbiamo fatto un exit poll e un sondaggio sui prossimi bilanci del club: il 24-25 si chiuderà in rosso di 35 milioni ma il 25-26 è già in attivo grazie alla plusvalenze di Osimhen, Raspadori e gli altri (e se la Champions dovesse andare bene...)

De Laurentiis napoli

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Scott McTominay-+Ezio Simonelli

Il new deal del Napoli di De Laurentiis: portare i giri del motore al limite eppure tenere i conti in ordine

Un mercato da poco più di 175 milioni di investimenti lordi e un monte ingaggi base, cioè senza considerare bonus e oneri sociali, di circa 130 milioni, mai così alto nella sua storia: è la sintesi di questa estate dominata dal Napoli sotto il profilo economico-finanziario. Il dubbio è lecito: ma uno sforzo così ingente non manderà all’aria i conti? Non essendo un giallo, anticipiamo la risposta: assolutamente no.

Ora, è importante sottolineare che il mercato rappresenta solo un pezzo della gestione complessiva, che è fatta di tanto altro, come ad esempio diritti tv, sponsor, ricavi da stadio, vendita di materiale ufficiale, affitti di strutture, spese amministrative, provvigioni e consulenze, acquisti di materiali, spese di viaggio, vitto e alloggio, oneri previdenziali e fiscali. Dunque, il mercato dà una visione parziale della situazione economico-finanziaria, anche se i media lo enfatizzano: si sa, per i tifosi esso è ormai l’equivalente dei libri Harmony.

Ebbene, faremo una sorta di exit poll sui conti del Napoli 24-25 e di sondaggio su quelli 25-26: è bene sottolineare che, come tutti gli exit poll e tutti i sondaggi che si rispettino, li si deve prendere con le molle, sapendo che i margini di errore non sono trascurabili, ma che su una cosa sono precisi: la tendenza.

Entrambi danno un responso chiaro: l’exit poll sui conti 24-25 segna rosso, ossia perdita, mentre il sondaggio sui conti 25-26 segna verde, ossia ritorno all’utile. Ma quando avremo i risultati definitivi? Per il bilancio al 30 giugno 2025 occorrerà pazientare ancora qualche settimana, mentre per quello al 30 giugno 2026 toccherà attendere l’autunno 2026.

Per capire come si sia arrivati all’exit poll 24-25 e poi al sondaggio 25-26, occorre fare un passo indietro fino all’ultimo bilancio approvato, quello al 30 giugno 2024.

Dunque, quel conto economico ebbe un risultato notevole: 91,18 milioni di utile lordo, 28,15 milioni di imposte e perciò 63,03 milioni di utile netto. Probabilmente, cifre di scarso interesse per un tifoso, giustamente più attento al deludente decimo posto in classifica.

Ma proprio quella solida base, unita alla voglia di rilancio e alla competenza, ha consentito di spingere il motore economico-finanziario fin verso il limite del fuorigiri pur di tornare ai vertici: che poi il Napoli abbia addirittura seminato tutte le altre vetture, anche quelle di cilindrata maggiore, lo si deve alla bravura del pilota.

Anche la scorsa estate, non si badò a spese pur di incrementare la potenza: 150 milioni di investimenti per sette giocatori con ammortamenti pari nel 24-25 a ben 62,8 milioni, perché, come è noto, il Napoli utilizza le quote decrescenti, che dunque il primo anno pesano dal 40 al 50%, in base alla durata del contratto di un calciatore. Proprio a séguito di ciò, gli ammortamenti dei giocatori già presenti in rosa sono diminuiti all’incirca di 22 milioni: così, nel 24-25, il Napoli ha avuto maggiori costi per ammortamenti pari a circa 40,8 milioni. Anche gli stipendi sono aumentati, sia quelli della rosa che quelli dello staff tecnico, perché Conte e i suoi sono costati più di Garcia, Mazzarri, Calzona e dei loro gruppi messi insieme: una decina di milioni in più, molto ben spesi. Mentre quelli della rosa si può presumere siano aumentati di circa 7 milioni, anche a causa dei bonus per lo scudetto.

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Sul bilancio 24-25 verranno meno i premi Champions

Sul versante dei ricavi, alcuni dati sono certi: sono venuti meno 70,13 milioni di premi Champions, 6,59 milioni di incassi delle sfide europee e 5,42 milioni per la mancata partecipazione alla Supercoppa italiana. Al contrario, i quasi 80mila spettatori in più nelle gare di campionato potrebbero aver generato maggiori incassi per 2,5 milioni: perciò, il buco nei ricavi sfiora gli 80 milioni. Si obietterà che c’è la plusvalenza per la vendita di Kvara: se per questo, c’è anche quella di Ostigard, che porta il totale presumibile poco oltre i 73 milioni. Tuttavia, nel bilancio precedente le plusvalenze erano state pari a 70,76 milioni, per cui i maggiori ricavi sono di appena 2,3 milioni. Ci sono poi i giocatori prestati e quelli presi in prestito, il cui saldo rispetto all’anno precedente si presume positivo per circa 3,2 milioni. Capitolo diritti tv: un paio di milioni in più, conseguenza del primo posto a fronte del decimo. C’è poi la vendita del materiale ufficiale: settore in espansione per l’abilità dimostrata da un po’ di tempo in qua, per cui si possono stimare maggiori ricavi per 4 milioni come prosecuzione della recente curva delle vendite. Infine, trascuriamo le poche voci rimanenti, sulle quali è impossibile azzardare delle stime e che perciò consideriamo sugli stessi livelli precedenti. Insomma, sommando e sottraendo le voci summenzionate, si ottiene un peggioramento di circa 126,3 milioni. Partendo nel 23-24 da un utile lordo di 91,18 milioni, l’exit poll 24-25 stima una perdita lorda, cioè prima delle imposte, di poco superiore ai 35 milioni.

Le plusvalenze di Osimhen, Simeone, Raspadori e persino Natan, Caprile e Gaetano porteranno in dote circa 114,1 milioni

Questo dato è anche il punto di partenza del sondaggio sul 25-26. Tuttavia, non cambia il metodo di rilevazione: maggiori ammortamenti per i nuovi arrivati per 68,2 milioni, minori ammortamenti per chi già c’era per 47,25 milioni, dunque maggiori costi per circa 21 milioni. Quanto agli stipendi, si può stimare che quelli base siano aumentati di circa 25 milioni per i nuovi arrivi, mentre i bonus sono attualmente solo nella disponibilità di Eupalla. Negativo per circa 8 milioni anche il confronto relativo ai prestiti fatti e ottenuti. E dunque? Come si può arrivare all’utile, se ci sono già circa 54 milioni di maggiori costi e il dato di partenza era negativo? Ecco come. Anzitutto le plusvalenze: Osimhen, Raspadori, Natan, Caprile, Gaetano e persino Simeone – nonostante il prestito al Torino, ha un obbligo di riscatto a condizioni talmente facili da verificarsi da essere equiparato a una vendita – porteranno in dote circa 114,1 milioni, ossia 40,9 milioni in più del giugno 25. Ma la fetta maggiore verrà dal ritorno in Champions, con ricavi minimi stimabili in una sessantina di milioni, oltre a un’aggiunta di circa 5 milioni per la Supercoppa: anche in questo caso, solo Eupalla sa dove arriverà il Napoli, ma abbiamo considerato i livelli minimi. Lasciando invariate le altre voci, ad eccezione della vendita di materiale ufficiale, che riteniamo in progresso di altri 4,5 milioni, si ottiene perciò un utile lordo presunto di 21,4 milioni. Ribadiamo forte: di questo sondaggio a dieci mesi dalle elezioni, conta più il segno dell’importo, che nessuno può sapere già adesso. E il segno è positivo: il Napoli può continuare a crescere.

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