De Bruyne: «Napoli scelta giusta per restare ad alti livelli. La 10 in allenamento è stata una bella sorpresa»

«Prima di accettare ho chiamato sia Lukaku che Mertens per sentire le loro opinioni. Mi hanno dato informazioni, ma alla fine la decisione è stata mia»

De Bruyne

Db Manchester (Inghilterra) 18/09/2024 - Champions League / Manchester City-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kevin De Bruyne

Kevin De Bruyne si presenta. Dal ritiro di Dimaro va in scena la conferenza stampa di presentazione del fantasista belga col Napoli. A seguire le sue principali parole.

Le parole di De Bruyne

«Ho scelto Napoli per vari motivi. Dal punto di vista della competitività è la piazza migliore per me, qui posso dimostrare ancora le mie qualità. Il Napoli è campione d’Italia, so che sarà un calcio diverso da quello inglese ma sono pronto a fare il massimo. Cambierà il clima, voglio dimostrare di poter giocare ad alti livelli. Quando Manna mi ha illustrato il progetto, sono rimasto molto contento. Ci saranno tante squadre competitive, ma noi vogliamo fare bene su tutti i fronti. Speriamo di arrivare più in alto possibile in campionato e disputare un buon torneo. Devo adattarmi bene a questa nuova realtà, cambia parecchio rispetto al City. Avrò tempo per adattarmi».

«Ho passato una carriera in Premier, poi ho deciso di partire. Sarò a vita uno del Manchester City, ma terminata quell’esperienza ho deciso di partire e cominciare una nuova sfida. Voglio giocare ad alti livelli, il club dimostra che si vuole investire. Abbiamo fatto diversi acquisti, gettando le basi per il futuro. Penso di poter dare ancora il mio contributo alla squadra. Non ho avuto modo di guardare tanta serie A, ora la guarderò».

Su Lukaku e la 10

«Prima di accettare ho chiamato sia Lukaku che Mertens per sentire le loro opinioni. Mi hanno dato informazioni, ma alla fine la decisione è stata mia, presa insieme alla famiglia. Romelu è rimasto molto contento quando ha saputo che sarei venuto qui. Lo conosco da quando avevamo 13 anni, è un’amicizia stretta. Siamo stati insieme anche 2-3 mesi al Chelsea, oltre alla Nazionale. Sono rimasto sorpreso di avere il numero 10 in allenamento, sapevo che era stato ritirato per Maradona. Un bel gesto da parte della società ma non credo che mi darà ancora più responsabilità. Quando si gioca in una squadra come il Napoli c’è già tanta pressione. Qui si vuole vincere, c’è tanta pressione. Maradona è una leggenda, ha fatto la storia ma io sono De Bruyne e voglio essere me stesso».

Su Conte

«Questa è la prima volta che passo da parametro zero ad un’altra società. La scorsa stagione mi sono sentito stressato. Ho avuto varie proposte, il Napoli mi ha convinto col suo progetto. Di sicuro sarà molto diverso a ciò che ero abituato. Napoli è stata la scelta migliore per me. Voglio dimostrare le mie qualità qui. Conte? Non ho parlato ancora molto con lui, abbiamo dialogato solo in campo. Spero di imparare tanto, so che è il migliore degli ultimi dieci anni. Ora mi sto guardando intorno, vedo come lavora la squadra. Penso che per l’inizio del campionato sarò pronto. La permanenza di un tecnico del genere sicuramente ha aiutato nella scelta da prendere. Ho lavorato con Guardiola per nove anni e con altri grandi prima di lui. Ognuno ha il proprio stile, sono tutti un po’ pazzi. Non credo che la squadra verrà costruita intorno a me, sono qui per aiutare nella crescita e dare una mano. Le partite saranno tante, servirà il contributo di tutti».

Sulla Champions

«La Champions League è tra le competizioni più belle al mondo, è importante giocarla. Sapevo che il Napoli si sarebbe qualificato perché lottava per vincere il titolo. Ho disputato questa competizione per dieci anni, spero di fare un bel percorso anche in azzurro. Dove preferisco giocare? Non è importante, dipende dalla partita che c’è da giocare. Anche da cosa vuole l’allenatore. I moduli lasciano il tempo che trovano, non so dirvi quale sia la posizione migliore».

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Su lingua e città

«Parlare in italiano o napoletano? Non ho imparato ancora nulla di particolare, riesco solo a dire qualcosa. Ho intenzione di prendere lezioni di italiano insieme a mia moglie perché credo sia importante parlare la lingua del posto. Quando sarò pronto, farò anche interviste in italiano ma datemi tempo».

«Non so ancora se vivrò la città come ha fatto Mertens, anche perché come persona sono diverso da lui. Sono più introverso. Passo tanto tempo in famiglia ma sicuramente capiterà di uscire a cena la sera e andare in città. Starà a me adattarmi alla situazione. Nove anni fa, prima di sposarmi, venni qui con Dries e vidi come la gente tratta i calciatori. La differenza rispetto a Manchester è netta. L’entusiasmo che questo popolo ha verso la squadra è incredibile, a volte è un po’ tanto ma se alla base c’è affetto e amore va sempre bene».

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