McTominay: «Rimaniamo coi piedi per terra, Conte è iconico. Champions League? Mai dire mai»

A TalkSport: «De Bruyne porterà tantissimo alla squadra e al gruppo. Sognavamo di vincere lo scudetto, ma possiamo sempre sognare di ripeterci, di andare oltre e di fare altre cose»

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Napoli's Scottish midfielder #08 Scott McTominay gestures during the Italian Serie A football match SSC Napoli against Torinoi FC at the Diego Armando Maradona Stadium, in Naples on April 27, 2025. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

Scott McTominay ha rilasciato una lunga intervista a TalkSport, interagendo con il tennista Nick Kyrgios, su alcuni temi attuali in casa azzurra e non solo. A seguire quanto riportato sul portale del media britannico.

“Non avrà (ancora) i titoli di Champions League di un Gareth Bale del Real Madrid, ma quando si parla di affetto da parte di una delle tifoserie più appassionate del calcio, McTominay è in cima alla lista. Vincitore della Serie A nella sua stagione d’esordio in Italia, il centrocampista goleador si è aggiudicato a pieni voti il ​​premio di Giocatore dell’Anno della divisione dopo una stagione da 12 gol e quattro assist. Poteva essere difficile per lui dire addio nell’estate del 2024 al club di una vita, il Manchester United, ma il 28enne ha trovato una nuova casa e l’entusiasmo non si è ancora esaurito. Insieme al finalista di Wimbledon Nick Kyrgios, McTominay ha discusso di diversi argomenti in un’intervista ad ampio raggio”.

Le parole di McTominay

«L’amore e il supporto che danno a tutta la squadra, non solo ai singoli, è speciale. È incredibile. Le persone sono incredibilmente appassionate e ci guidano in ogni singola partita. Sono probabilmente i migliori tifosi che abbia mai visto. Perché ad ogni partita a cui andiamo, si danno da fare per spronare la squadra e aiutarla. È incredibile». 

Su De Bruyne: «È un altro giocatore incredibile che porterà tantissimo alla squadra e al gruppo. Hai bisogno di giocatori così per progredire e, come dicevo alla mia famiglia l’altro giorno, devi sempre avere in mente il prossimo obiettivo. Qual è il prossimo sogno? Sognavamo di vincere lo scudetto, ma possiamo sempre sognare di ripeterci, di andare oltre e di fare altre cose. Per noi, l’importante è rimanere con i piedi per terra e affrontare l’anno successivo con un atteggiamento nuovo, senza basarci sul fatto di aver vinto il campionato l’anno scorso. Quindi va tutto bene. Vincere la Champions League? Con cose del genere non si sa mai. Devi solo affrontare la competizione, dare il massimo e impegnarti al massimo in ogni singola partita, e non sai mai dove potresti arrivare».

Su Conte: «Usciamo raramente insieme come squadra perché ci alleniamo ogni giorno ed è un impegno instancabile. Se vinci qualcosa e hai lavorato abbastanza duramente per riuscirci, lo ottieni alla fine dell’anno. Lo rispettiamo, perché è un allenatore così iconico, non vogliamo mai esagerare. Puoi fare la tua festa a fine anno se va bene, altrimenti prenditi il ​​tuo tempo, prenditi le tue vacanze e torna al lavoro. Sono sempre stato orgoglioso di mantenermi sempre in forma, quindi non voglio mai esagerare troppo. Ogni tanto bisogna divertirsi e lasciarsi andare, ma anche tornare in forma ed essere pronti a ripartire».

Sulla Scozia

«Non abbiamo attraversato il nostro periodo migliore, ma possiamo sempre cambiare le cose avendo la mente lucida, affrontando le partite con freschezza e affrontandole con tutto il cuore. Vogliamo andare ai Mondiali, e questa è la nostra unica priorità per le prossime partite. Per noi, si tratta di dimenticare alcuni risultati negativi che abbiamo avuto, ma anche di guardare al futuro. Non abbiamo motivo di essere nervosi o preoccupati per nulla. Bisogna solo impegnarsi nel calcio dare il massimo».

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«Quattro persone che più rappresentano la mia nazione? Metterò sicuramente Andy Robertson, il capitano della Scozia. Poi in qualsiasi sport, Andy Murray è sicuramente lì, al 100%, senza ombra di dubbio. L’altro giorno ho visto un bel video di lui che gioca a golf con suo fratello. Non può vivere senza competizione. È divertente. È così asciutto. Poi mi ero completamente dimenticato anche di Sir Alex Ferguson. Sir Alex è il numero uno, a dire il vero. Sir Alex è l’apice assoluto di una leggenda scozzese. Infine ci metto Steve Clarke. Sir Alex, Steve Clarke, Andy Murray, Andy Robertson».

Sul Papa: «È successo abbastanza in fretta perché stavamo festeggiando. Poi siamo andati a trovarlo ed è stato incredibile. È stato un po’ surreale a dire il vero, perché ovviamente siamo andati a letto tardi la sera prima e ci siamo alzati presto. È stata una giornata lunga. Siamo andati in treno ed è stato incredibile, un vero onore. Ogni volta che ho detto alla mia famiglia che saremmo andati, non ci potevano credere. È stata un’opportunità irripetibile».

Su altri sport: «La mia ragazza giocava a tennis da piccola. Le piace un sacco. Ha giocato un po’ a Napoli. Ma io sono una barzelletta a ping-pong. Però se vuoi provare a giocare con me a a ping-pong, ti farei impazzire (scherza con Kyrgios, ndr). Sto bene. Batto tutti quelli che vengono a casa mia a Napoli».

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