Il segreto del calcio brasiliano: le squadre costano pochissimo, giocano molto di più, e vincono
Fin qui le grandi protagoniste del Mondiale per Club, tutte e quattro. Nella classifica delle rose più care, sono fuori dai primi 43 posti. Eppure vincono

Db New York (Stati Uniti) 21/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Fluminense-Ulsan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Keno
Il segreto del calcio brasiliano: le squadre costano pochissimo, giocano molto di più, e vincono
Dopo le vittorie di Palmeiras (contro gli egiziani dell’Al-Ahly), Botafogo (contro i campioni d’Europa del Paris Saint-Germain) e del Flamengo (contro gli inglesi del Chelsea) anche la quarta squadra brasiliana presente al Mondiale per Club, il Fluminense, ha centrato la vittoria contro i coreani dell’Ulsan Hyundai (4-2).
In totale le quattro squadre brasiliane, sugli otto incontri totali disputati, hanno ottenuto sei vittorie e due pareggi (quelli del Palmeiras contro il Porto e del Fluminense contro;i tedeschi del Borussia Dortmund), tutte e quattro sono in testa ai rispettivi gironi con due squadre (Flamengo e Botafogo) a punteggio pieno mentre le altre due (Palmeiras e Fluminense), con quattro punti su sei conquistati, hanno ottime possibilità di conquistare la qualificazione agli ottavi di finale avendo entrambe già affrontato la squadra più forte per proprio girone.
Il tutto nonostante in Brasile le squadre abbiano fatturati e monte ingaggi nemmeno lontanamente paragonabili a quelle delle big europee (dove un singolo calciatore può arrivare a guadagnare più di quanto percepisce di stipendio un’intera squadra brasiliana…), per non parlare del valore complessivo degli organici; basti pensare, ad esempio, che nella classifica delle cento rose più preziose al mondo diffusa dal portale tedesco Transfermarkt, la prima squadra brasiliana in graduatoria è il Palmeiras che occupa la posizione numero 44, a seguire il Flamengo al 55esimo, il Botafogo appare alla posizione numero 73 mentre non figura nemmeno il Fluminense.
Calcio brasiliano: si gioca sempre, molto più che in Europa
Sì ricorda, inoltre, che in Brasile le squadre non riposano praticamente mai, dal momento che il campionato nazionale, che si tiene nel corso dell’intero anno solare, finisce a dicembre e a febbraio già iniziano quelli statali. Una volta terminati i campionati statali, dopo una settimana esatta, inizia quello Nazionale e così via. Inoltre più della metà delle squadre di Serie A brasiliana sono impegnate tra Copa Libertadores e Copa Sudamericana (l’equivalente delle nostre Champions ed Europa League), mentre nella Coppa del Brasile le squadre di massima divisione entrano in gioco già a partire dai sedicesimi di finale e, si badi bene, sono tutte gare di andata e ritorno, così come la finale di Recopa Sudamericana (la Supercoppa) mentre nella Coppa Intercontinentale le squadre Sudamericane prima di arrivare in finale contro la vincitrice della Champions League devono superare due turni preliminari (il “Derby delle Americhe” contro la vincente della Concacaf Champions League e la semifinale contro la vincente del mini-torneo tra i campioni d’Asia, Oceania e Africa).
Per rendere ancora meglio l’idea del fatto che in Brasile il calcio non si ferma praticamente mai, basta ricordare che nel 2021 la Copa America (tenutasi proprio in Brasile) si disputò contemporaneamente al campionato che non si fermò nemmeno in occasione delle gare della Seleção, anzi addirittura accadde che nello stesso giorno il pomeriggio si disputarono le gare di campionato e la sera giocò la Nazionale verde-oro.
Con buona pace di quanti, non conoscendo bene la realtà calcistica del Paese della samba e del carnevale, sostengono che le squadre brasiliane stanno andando bene nel Mondiale per Club in quanto meno stanche di quelle europee che, a differenza di quelle sudamericane, stanno disputando la competizione iridata a fine stagione e, pertanto, sono fisicamente e mentalmente scariche.