Allegri è l’unico nome del Napoli, De Laurentiis vuole evitare un Garcia-bis (Gazzetta)
Aurelio lo ha scelto per la sua storia, per la sua intelligenza tattica e calcistica. Conte ha tolto di mezzo l’estetica dagli occhi e dal cuore dei napoletani.

Mg Roma 15/05/2024 - finale Coppa Italia / Atalanta-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
Allegri è l’unico nome del Napoli, De Laurentiis vuole evitare un Garcia-bis (Gazzetta)
È Massimiliano Allegri, come sanno ormai anche le pietre, il primo e al momento unico nome della lista di Aurelio De Laurentiis per la successione ad Antonio Conte. È l’identikit perfetto. De Laurentiis non vuole ripetere la tragicomica esperienza del post-scudetto di due anni fa.
Ecco cosa scrive la Gazzetta dello Sport con Vincenzo D’Angelo:
C’è soltanto un nome sinonimo di garanzia di risultato in circolazione: Massimiliano Allegri.
Aurelio ha bisogno di un altro abile stratega, di un allenatore credibile e vincente da consegnare ai napoletani. Max non è mai stato sinonimo di bellezza, ma la cura Conte ha tolto di mezzo anche l’estetica dagli occhi e dal cuore dei napoletani. Che ora si sentono nuovamente smarriti e vogliono rassicurazioni. De Laurentiis e Allegri parlano da tempo e nelle ultime settimane la linea si è fatta sempre più calda. Il Napoli sarebbe pronto a offrire all’ex tecnico di Milan e Juve un contratto triennale da 6 milioni netti l’anno – stesso di Conte – più due di bonus.
Allegri e le sirene di Milan e Inter
La Gazzetta ricorda che
finché il Milan non annuncia un allenatore, Max potrebbe decidere di aspettare. Ancor di più se anche dall’altra parte di Milano, sponda Inter, Simone Inzaghi dovesse decidere di accettare le lusinghe arabe e la montagna di soldi che gli è stata prospettata. Ipotesi reale, non fantascienza.
Per questo De Laurentiis ha fretta di chiudere, non vuole rischiare di trovarsi spalle al muro. E un “Garcia-bis” è l’ultima cosa che vorrebbero tifosi e società. Aurelio ha scelto Max per la sua storia, per la sua intelligenza tattica e calcistica. Proprio come Conte, Allegri sa tirare fuori il meglio dai giocatori, sa valorizzarli. E sa anche navigare nelle acque agitate dell’Europa più nobile (due finali di Champions). Però il progetto deve essere credibile e ambizioso. Deve affascinarlo, deve dargli la possibilità di prendersi la rivincita contro le critiche degli ultimi anni alla Juve