Marotta aveva parlato di una possibile «porta serena che si può aprire verso lo scudetto» (Corsera)

Sorpasso vietato, scudetto quasi sfumato. L’Inter si mangia le mani fino al gomito, e resta un punto dietro al Napoli

Marotta gli interisti Inter

Db Milano 16/02/2022 - Champions League / Inter-Liverpool / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Marotta aveva parlato di una possibile «porta serena che si può aprire verso lo scudetto» (Corsera)

Il Corriere della Sera giustamente ricorda le parole di Marotta pochi minuti prima di Inter-Lazio. Era sicuro della serenità dell’Inter. Molto probabilmente questa sicurezza l’avrà perduta. Assieme alla serenità.

Scrive il Corriere della Sera:

Sorpasso vietato, scudetto quasi sfumato. L’Inter si mangia le mani fino al gomito, e resta un punto dietro al Napoli, dopo aver accarezzato a lungo l’idea del sorpasso scudetto: al 90’, Bisseck, con le braccia dietro alla schiena, stacca leggermente il gomito destro per fermare una palla ravvicinata di Castellanos. La Var richiama Chiffi: l’arbitro che da due passi non aveva visto il tocco assegna il rigore, trasformato per il 2-2 da Pedro, con Lautaro in tribuna che non guarda il tiro e i due allenatori espulsi per proteste.

Nel prepartita il presidente interista Marotta parla di una possibile «porta serena che si può aprire verso lo scudetto», ma anche di una gara propedeutica verso la finale di Champions. Nel primo caso la porta viene sbattuta in faccia ai nerazzurri sul più bello, nel secondo non c’è dubbio che una serata del genere tenga alta l’adrenalina verso Monaco.

Fino al rigore: con 14 punti persi da situazioni da vantaggio è dura vincere uno scudetto. 

Nel pre-partita Marotta ostentava serenità

Prima della sfida contro la Lazio il presidente dell’Inter, Marotta ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Dazn

«Ci giochiamo una partita difficile, che può aprirci una porta bella e serena come quella di un eventuale scudetto. I nostri calciatori sono cresciuti tanto in questi anni, anche a livello di gestione delle pressioni fisiche e mentali. Questo sarà propedeutico in vista della finale di Champions. Lo slogan è “ci siamo e ci siamo arrivati per merito”, quindi sta a noi decidere il nostro destino»

Parole di Conte sullo scrivere la storia?
«
Sicuramente scrivere la storia in Europa è la ciliegina che manca a tanti di noi, me su tutti. Un qualcosa di straordinario che difficilmente si ripete, poi in tre anni abbiamo fatto due finali ed è un record ma va suggellato con la vittoria».

Beppe Marotta, ai microfoni di Sky Sport, anticipa l’importanza del match.

Il finale di campionato è cambiato, come cambiano le sensazioni? Quale voglia c’è di vivere questa serata e può andare diversamente rispetto al 2022?
«Erano diversi anni che non si viveva un rush finale di questa natura, questo depone a favore dell’imprevedibilità del calcio. Noi abbiamo uno scoglio da superare, poi dobbiamo attendere cosa succederà  a Parma. Siamo abituati a convivere con questa tensione e questa atmosfera particolare, ma è tutta energia positiva. È un segnale di crescita da parte del gruppo».

Ritrovare una partita così importante è positivo o negativo in vista della finale Champions?
«Non deve essere un impegno stressante, credo che questo gruppo sia cresciuto molto e sa rendere la giusta dimensione per questo tipo di partita. All’inizio del ciclo si viveva una partecipazione stressante da gestire, ma ora i giocatori sono maturati a tal punto da gestire la pressione di questo tipo di partite e diventa propedeutico a quello che accadrà  tra 15 giorni».

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