Pippo Inzaghi difende il fratello: «Simone è il più bravo e non da adesso»
A Sportweek: «La crescita progressiva dell’Inter è il manifesto del lavoro di Simone: un allenatore sopraffino dal punto di vista tecnico»

L’ex calciatore, ora allenatore, Filippo Inzaghi, ha conquistato la promozione in Serie A con il Pisa. Il tecnico ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una intervista alla testata giornalistica Sportweek parlando, tra i vari temi, anche del fratello Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter.
In A ritroverà Simone, che nel frattempo vivrà la seconda finale di Champions in tre anni.
«Mi sorprendo di chi si sorprende. Simone è il più bravo e non da adesso. Ha gestito in modo splendido una stagione massacrante e a volte mi tocca leggere critiche assurde. La crescita progressiva dell’Inter è il manifesto del lavoro di Simone: un allenatore sopraffino dal punto di vista tecnico, ma anche un uomo bravissimo a leggere nella testa e nel cuore di venticinque ragazzi diversi. Lo spogliatoio è un posto particolare, bisogna saperci entrare e maneggiarlo con cura. Mio fratello non sbaglia una mossa».
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L’allenatore perfetto esiste? «No e anche se esistesse nessuno se ne accorgerebbe. Sa perché? Perché gli allenatori vengono giudicati solo in base ai risultati e non è possibile vincere sempre. Quanti sono gli allenatori che vincono ogni anno? Pochissimi. E tutti quelli che non ci riescono sono scarsi? Non credo».
Pippo, dove sarà tra dieci anni? «Su una panchina. Anzi, su un campo: perché prima viene quello. Io amo questo lavoro, amo il pallone, amo i ragazzi che alleno e le emozioni che ricevo ogni giorno. Quindi tra dieci anni mi troverà sempre lì. La aspetto».