De Bruyne è ancora capace di momenti straordinari, ma il City ha ragione a lasciarlo andare (Telegraph)

Il quotidiano inglese come se non parlasse di uno dei migliori al mondo: "Guardiola ha bisogno di certezze, per Kevin arriva il 34esimo compleanno e forse un trasferimento in Italia potrebbe allungargli la carriera"

De Bruyne

Db Manchester (Inghilterra) 18/09/2024 - Champions League / Manchester City-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kevin De Bruyne

Per quanto suoni assurdo e paradossale (forse perché in Italia chiunque di noi lo accoglierebbe acclamante ndr), gli inglesi del Telegraph hanno analizzato la partenza di De Bruyne dal City ritenendola come corretta, come una buona mossa del club. E stiamo parlando del miglior centrocampista del mondo degli ultimi 7-10 anni. La giustificazione innanzitutto parte dai numeri: il belga ha saltato quasi il 60% delle ultime 81 partite di Premier League a partire dalla fine della stagione 2022/23, quella dello storico Treble. Troppe assenze per chi dovrebbe essere il faro tecnico della squadra secondo gli inglesi. Poi, il nodo è l’affidabilità fisica. Il belga ha ancora lampi di genio – nel 5-2 al Crystal Palace, ad aprile, ha inciso come ai tempi migliori – ma il corpo non regge più i ritmi richiesti da Guardiola. E Pep ha bisogno di “certezze, non di ricordi”.

De Bruyne, il Manchester City ha fatto bene a lasciarlo andare: non è affidabile (Telegraph)

Ne parla così il quotidiano inglese:

“Nell’era Abu Dhabi, il City è stato spesso deriso dai critici come una costruzione artificiale e senz’anima che ha infranto le regole — cosa che il club ha sempre negato con forza — ma De Bruyne era tutto cuore e anima, uno di quei rari giocatori capaci di trascendere le rivalità più feroci. I tifosi di ogni squadra sapevano riconoscere e apprezzare non solo le sue qualità tecniche, ma anche l’incessante etica del lavoro e l’onestà incrollabile. […]

Osservare il De Bruyne nel pieno della forma è stato uno dei piaceri più grandi della mia carriera di cronista calcistico, ed è per questo che con grande tristezza e riluttanza dico che il City ha ragione a lasciar andare l’uomo che chiamano “King Kev”. Allo stesso tempo, è facile comprendere perché De Bruyne sia così amareggiato e conservi un senso di delusione verso un club che ha servito con tanta dedizione.

De Bruyne è ancora capace di momenti straordinari. Ne ha mostrati diversi nel 5-2 contro il Crystal Palace il mese scorso, e spera di ripetersi sabato contro la stessa squadra nella finale di FA Cup a Wembley, dove i compagni vogliono regalargli il miglior congedo possibile. Ma una serie di infortuni ne ha fortemente limitato l’impatto e, soprattutto, la disponibilità. Con una rosa invecchiata, Guardiola ha bisogno di certezze nella selezione, che quest’anno De Bruyne non ha potuto offrire.

Ma mentre le partenze degli altri grandi del City — Touré, Kompany, Silva, Aguero, Fernandinho — si sono distribuite in cinque anni, questa volta la pianificazione della successione non è stata altrettanto efficace. Giocatori come Kompany, Silva, Aguero e Fernandinho avevano capito di aver concluso il loro ciclo al City, che fosse per scelta o per necessità. Non sembra essere così con De Bruyne. Lui è convinto di avere ancora molto da dare. E probabilmente ha ragione. Ma, con il suo 34º compleanno ormai alle porte, un trasferimento in Spagna o in Italia — ambienti meno frenetici della Premier — potrebbe aiutarlo a prolungare la carriera, offrendo ancora la possibilità di competere ai massimi livelli […]

Eppure, invece di soffermarci sui torti o sulle ragioni della sua uscita, faremmo meglio a custodire il ricordo di uno dei più grandi calciatori che abbiano mai calcato i campi inglesi”.

 

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