Pistocchi: «Le possibilità che Conte vada via da Napoli ci sono, la Juventus è più avanti»

A MilanNews: «L'anno scorso si è offerto più volte al Milan. Sarri in rossonero? L'unica perplessità è sul fatto che ha dimostrato un integralismo eccessivo»

Conte

Napoli's Italian Head coach Antonio Conte looks on during the Italian Serie A football match SSC Napoli against Torinoi FC at the Diego Armando Maradona Stadium, in Naples on April 27, 2025. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

Maurizio Pistocchi ha rilasciato alcune dichiarazioni a MilanNews a proposito del futuro allenatore del Milan e del futuro di Conte, attuale tecnico del Napoli.

Pistocchi: «Conte l’anno scorso si è offerto più volte al Milan»

Le parole di Pistocchi:

«Il profilo di Sarri è quello di un allenatore vincente e convincente, sicuramente una scelta da Milan. Le sue squadre hanno giocato un buon calcio, anche ottimo soprattutto a Napoli. L’unica perplessità che ho è sul fatto che mi sembra che nelle sue esperienze abbia dimostrato un integralismo eccessivo. E nel calcio di oggi un allenatore non può essere integralista, deve interpretare le qualità dei giocatori, gestirli e inserirli nel miglior contesto».

E su Antonio Conte dice:

«Conte l’anno scorso si è offerto più volte al Milan e non è stato ritenuto l’allenatore che il club cercava. Certamente le possibilità che vada via da Napoli ci sono ma a mio modo di vedere la Juventus è più avanti per tanti motivi, anche ambientali avendo la famiglia a Torino».

Tudor non se la prenda: è un traghettatore. La Juventus per il futuro ha un solo nome

«Non è solo con gli schemi che si vincono le partite» ha detto Igor Tudor alla fine della gara contro il Parma, prima sconfitta dell’era del croato in bianconero. E ancora: «Non si può prendere un goal così». Operazione verità, la sua. Che fa tornare alla memoria un grande allenatore che ha frequentato per anni la Continassa. Ma tant’è.

Veniamo a oggi e ai fatti. È un buon allenatore, l’attuale mister della Juventus. Ha dato uno scossa a un ambiente depresso, a giocatori deprezzati. Rappresenta forse la migliore soluzione dopo i disastri di Thiago Motta. Comunica come pochi in serie A. È diretto, non si nasconde dietro l’ipocrisia che è prassi fra i tecnici.

Eppure va detto forte e chiaro: Tudor resta un traghettatore. A lui non piace questa parola, ha scandito in una conferenza stampa di qualche giorno fa. Se preferisce, potremmo chiamarlo allenatore a tempo. Resterà in sella fino alla conclusione della stagione. Il suo obiettivo è portare la Juve in Champions per salvare le casse di Madama. Continuerà a motivare un gruppo fragile, giovane, senza fuoriclasse, con buoni giocatori. Al più, potrà guidare Madama al mondiale per Club.

Non tiriamolo per la giacca, però. Non esaltiamoci quando vince in casa con il Lecce o con il Genoa oppure quando all’Olimpico domina il campo per 35 minuti contro la Roma del fuoriclasse Claudio Ranieri. O quando i passaggi verticali aumentano in maniera esponenziale. Dovrebbe essere normale amministrazione da queste parti.

La Juve è un’altra cosa. Ci sono delle fasi di transizione, dei momenti in cui non vince. Poi però arriva il momento della ricostruzione. E ricostruire non sarà compito di Igor, amatissimo dai tifosi bianconeri. Toccherà ad altri l’arduo compito. Altri che lo hanno già fatto da queste parti. La società ha un solo nome: Antonio Conte. L’indiscrezione è stata confermata da fonti qualificate. Si dovrà solo attendere il finale di stagione.

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